Prima “Gita giovani”. Viggiù, 4 giugno 2017

Tre le defezioni , causa imminenti esami scolastici; i giovani ciclisti erano solo Stefano e Davide, e due le signore, oltre chi scrive. Lasciata Piazza Libertà poco dopo le 8 abbiamo iniziato a pedalare di buona lena in leggera salita verso Nord. Ciclabile di via Volta, poi Rovello Porro, Turate, Fenegrò, Lomazzo, Guanzate (salitella), Appiano Gentile centro (salita e poi discesa), dove abbiamo fatto una sosta nella storica piazza. Via in discesa verso Oltrona San Mamette con saliscendi sulla provinciale un po’ trafficata, passaggio dalla rotatoria di Olgiate Comasco, svolta a sinistra in salita verso Solbiate, e poi in cima al colle sulla destra discesa verso Albiolo, Valmorea e Filanda di Casanova. Poco dopo, ad una chiesetta abbiamo girato a sinistra, in direzione opposta a quella del valico di Bizzarone, e con una ripida, stretta e abbastanza lunga discesa nel bosco della Valle del Lanza ci siamo trovati senza accorgerci già in Svizzera in una bella piana verde.

Ecco siamo in Svizzera

Eccoci in Svizzera

Un po’ di strade sterrate tra i cavalli al pascolo, un sottopasso ferroviario, poi presso un distributore, alla rotatoria a sinistra verso il Gaggiolo (valico e confine). Saliscendi a destra in direzione di Baraggia, poi passato il cimitero, la salita abbastanza impegnativa di Viggiù  tramite una ciclopedonale chiusa tra due muri.

 

Ultime pedalate verso Viggiù

Ultime pedalate verso Viggiù

Con un percorso un po’ più lungo del previsto, e causa due salti di catena dopo una decina di Km. e poi nella salitella verso Bizzarone, abbiamo raggiunto Viggiù con una mezz’ora di ritardo. Ad attenderci a Villa Borromeo sede del Museo dei Picasass http://www.museiciviciviggiutesi.com/museo-dei-picasass/ non c’era come previsto il Signor Giovanni. Con qualche ricerca domandando ai locali, poiché non usa il cellulare, dopo qualche minuto l’abbiamo rintracciato in una piazzetta vicina su di una panchina (ci aveva aspettato una mezz’ora). Lasciate le bici nel Parco della storica villa, abbiamo iniziato la nostra visita al museo che ha sede nelle ex scuderie dei Borromeo. Una nota: i cavalli erano alloggiati decisamente bene in questo edificio circolare ben finestrato e pavimentato in mattoni e granito; la mangiatoria circolare in pietra posta attorno alla colonna centrale raccoglie ora attrezzi e storici reperti. Il signor Giovanni Molina, un simpatico e cortese ottantenne che ha lavorato alla Fabbrica del Duomo di Milano per una ventina d’anni come decoratore, ci ha illustrato con competenza e passione la vita e il lavoro dei cavatori, intagliatori e scultori locali (tra gli altri Butti, Buzzi ed il ticinese Vincenzo Vela).       Numerosi gli attrezzi utilizzati, dagli scalpelli di vario tipo e misura, ai trapani e seghe per tagliare la pietra arenaria grigia di Viggiù. Tante le foto storiche e i documenti che mostrano l’importanza che avevano assunto le numerose botteghe artigiane di fabbri ed intagliatori che avevo reso famoso e ricco il piccolo paese di confine. Molti erano poi emigrati, alcuni anche negli Stati Uniti per lavorare la pietra anche là. Poi dopo una visita nei bei locali al piano terra della villa, sosta pranzo e passaggio caffè nella Trattoria del Pompiere nella piazza principale. Un giro in bici per le vie del paese per vedere il bello scorcio sulla Valle del Ceresio

Ecco la vista della Valceresio

Vista della Valceresio

e poi le viuzze,i cortili e gli storici archi in pietra lavorata, tra cui spiccano le decorazioni di casa Piatti. Un salto nel parco della biblioteca, già dimora dello scultore Butti, abbiamo visto dall’esterno i musei dell’800 e 900 che non è stato purtroppo possibile visitare, dato che i volontari della Pro Loco erano impegnati nella 4° edizione di “Mangia e Bevi” una camminata enogastronomica, con ben soste per rifocillarsi.

A Baraggia abbiamo visitato il bici museo di una simpatico personaggio, Giuliano, che avevamo conosciuto la mattina in sella alla sua storica bici dell’esercito svizzero appena restaurata. Numerosissime le bici (oltre 80), i telai, pezzi di ricambio, selle, ecc. Tra le curiosità una biciclettina monopattino di legno, dei tandem, una bicicletta che tramite particolari meccanismi recupera l’energia prodotta nel passaggio sulle ondulazioni stradali, una storica Ganna da corsa con sella Brooks (foto).

Una Ganna nel bicimuseo di Giuliano

Una Ganna nel bicimuseo di Giuliano

Oltre alle varie bici italiane da uomo e da donna, molte le biciclette svizzere e tedesche, e una bellissima bicicletta da corsa così elaborata e ricca di particolari costosi da aver portato i produttori quasi al fallimento. Dopo una vita come meccanico, il signor Giuliano Burtini raccoglie da anni con passione e competenza le biciclette che gli vengono date da amici e conoscenti o recuperate dalle discariche in cui vengono gettate, le restaura meccanicamente ma ne conserva le caratteristiche originali perché dice “ogni bicicletta ha una sua storia che viene raccontata anche dalla ruggine e dalle ammaccature”. Per lui non ha senso riverniciarle, ma vanno lasciate così come sono; solo una sistemata a meccanica e gomme. Ce ne ha mostrata una la cui vernice era corrosa sui tubi orizzontale e verticali del telaio dalle infinite volte in cui le mani del proprietario l’avevano afferrata per portarla su dalla cantina in cui veniva risposta ogni giorno. Il signor Giuliano vorrebbe trovare una sistemazione per le sue bici, perché possano essere “vissute” da altre persone. Lui dice “non ne sono proprietario ma solo custode fedele”. Verso le 16 ritorno ad andatura piuttosto sostenuta verso Saronno per strade secondarie: Rodano, Albiolo, Gironico, Beregazzo con Figliaro, Appiano Gentile, Veniano, Fenegrò, Turate.  Un percorso ondulato in mezzo al verde, ed una meta, Viggiù, interessante dal punto di vista paesaggistico, storico e culturale. Una bella gita da ripetere, anche perché non abbiamo potuto visitare i due altri musei http://www.museiciviciviggiutesi.com/ e le cave, né visto la Linea Cadorna sulle vicine montagne. Grazie ai due baldi giovani organizzatori e pedalatori, e alla prossima!

FC