Ciclocittà-Fiab Varese aderisce alla manifestazione Ripuliteci l’Aria di domenica 7 aprile aperta a tutti i cittadini che desiderano una città con meno smog e più aria pulita da respirare. Ci troveremo alle 10.00 in via Volta, vicino a P.za Monte Grappa, per poi alle 11.00 partire in corteo ciclistico per un percorso ad anello di circa 9 km. Nel pomeriggio alle 16.00, nel salone Estense, ci sarà un dialogo tra Amministrazione Comunale e cittadini. Il tema dell’aria in Pianura Padana è sempre più al centro di attivismo civico, perché ci troviamo spesso con parametri oltre il limite: si veda ad esempio Cittadini per l’Aria a Milano.
La manifestazione varesina del 7 aprile è annunciata in un momento particolare: oggi 15 marzo in tante piazze del mondo i giovani manifestano per un futuro sostenibile e contro un modello di sviluppo sicuramente “perdente”. Sembravano intontiti dai loro smartphone, i giovani, invece vuoi vedere che riescono a dare inizio ad un cambiamento? Si dà il merito di questa “sveglia” internazionale a Greta Thunberg, ragazza svedese che con fermezza ha chiesto ai politici del suo paese prima, e a quelli europei subito dopo, decisioni urgenti in tema di cambiamento climatico. Per chi era giovane negli anni ’80 l’ambientalismo era una opzione politica ed etica: poi il credo “green” è divenuto politicamente corretto, con tutto ciò che questo comporta nella pratica politica. Ma i fatti sono fatti: le catastrofi stanno arrivando davvero, si sta capendo che il mondo è ormai troppo piccolo per poterlo maltrattare.
L’ambientalismo si è trasformato. Inevitabilmente è ormai questione politica, tecnica, e anche religiosa e spirituale: nel 2015 è arrivata l’ Enciclica Laudato Si‘ di Papa Francesco. In politica l’ecologismo è un utile metodo di ragionamento da contrapporre ai seminatori di paure e divisioni: vedi il successo politico dei Verdi in Germania. E’ naturale, viene da dire, che per i giovani alla ricerca di senso i valori e il metodo dell’ambientalismo democratico diventino strumenti per viaggiare nella loro vita e nel cambiamento epocale . Noi meno giovani non ci togliamo dalla lotta: anche chi ha il solo potere di gestire il proprio stile di vita darà un contributo. Chi ha il potere della parola dà giusti consigli: “Non basta il sentimento” è il titolo-monito di oggi dell’Amaca di Michele Serra (su La Repubblica), dove ricorda che alla fine vincerà chi sa più cose e ci sarà bisogno di una enorme quantità di conoscenze, dati, fonti attendibili per far attecchire il sentimento di allarme per le sorti del pianeta. Anche le riflessioni che ci ha lasciato Alex Langer, come quella sulla necessità di una conversione collettiva ad un nuovo stile di vita , possono servire ai ragazzi di oggi per trovare la strada che cercano. Da non buttare via del tutto nemmeno l’ambientalismo inconsapevole dei nostri nonni contadini, da farsi raccontare da qualche superstite (in alternativa o come complemento alla più impegnativa lettura di Gregory Bateson); loro della scarsità di risorse facevano virtù di comportamenti quotidiani, e comunque avevano un legame di vicinanza con la terra e la produzione del cibo oggi persa dal 95% dei cittadini.
Tuttavia è soprattutto dalla scienza economica che ci si aspetta un cambiamento del paradigma, per avere il benessere possibile equamente distribuito; perché a furia di cercare l’aumento del PIL ci stiamo ammazzando letteralmente di inquinamento.
L.Savelli