GITA IN BICI AI TEMPI DEL VIRUS

Una escursione breve raccontata a due voci

[Leo] Quella del 2 giugno è stata una piccola gita cicloturistica da post-confinamento. Rigorosamente nella provincia di Varese e tra congiunti, ovvero due nuclei familiari: Elisabetta e Pio e la di lui sorella Matilde a me sposata, e i figli Andrea e Laura.  Il luogo di partenza è Brezzo di Bedero, che sarà anche l’arrivo dopo aver percorso un anello di poco più di 40 km. A Brezzo noi 4 arriviamo in Kangoo con 4 bici, due sul tetto e due caricate dentro. Non si può certo definire una magia, però un po’ di “mestiere” è stato necessario per farci stare tutto. Prima di partire c’è un breve consulto: per resistenza alla fatica non siamo alla pari, quindi ci organizziamo così: Andrea Leonardo e Pio con bici muscolare (MtB o gravel) Elisabetta Matilde e Laura con Ebike.

[Laura] Io veramente avrei voluto pedalare sulla mia Focus verde , ma tutti hanno insistito perché prendessi in prestito dagli zii la Ebike. Devo dire che non mi sono pentita !

[Leo] Si inizia con la discesa da Brezzo a Germignaga, per prendere la ciclabile verso Grantola lungo il placido fiume Margorabbia. Facile scorrevole piacevole, piuttosto trafficata da ciclisti e pedoni. Sostiamo per alcune foto dove si fiancheggia il laghetto di pesca sportiva La Sorgente (Cassano Valcuvia). E’ qui che con la coda dell’occhio vedo passare una maglia biancorossa di Ciclocittà: è Cesare con un bel gruppo di socie di Fiab Varese ! Conosco la loro gagliardia ciclistica: infatti anche oggi il loro giro è bello tosto, con salita verso Brezzo passando da Roggiano. Ci salutiamo e riprendiamo il nostro giro. Prossima meta la cascata di Fermona a Ferrera. Per vedere la cascata c’è un sentiero ripido, oggi molto affollato. L’obbligo di mascherina non agevola chi scende e soprattutto chi sale. Anche se io sono – per oggi –  “il fotografo”  e resto con le bici.

[Laura] Il babbo non si è fidato di lasciare le bici, anche se legate: vede ladri di biciclette appostati ovunque ! Noi scendiamo per un ripido sentiero che ha un corrimano di legno. Ci appoggiamo anche agli arbusti per sicurezza. Io propongo di guardare la cascata da una specie di piazzola, senza arrivare alla spiaggetta che è stracolma (assembramento !).

[Leo] La nostra salitona deve ancora arrivare: è quella che porta a Cunardo, dove ci fermiamo all’ingresso del sentiero per l’Orrido. Stesso schema: io resto, gli altri vanno a vederlo.

[Laura] Il babbo fa ancora il custode della bici e si accomoda con il suo quotidiano dicendoci di fare la nostra visita  con calma. Noi dopo una lunga scalinata arriviamo all’ingresso dell’orrido, dove un pannello descrive i pipistrelli che  sono ospitati nella vicina caverna. Ci affacciamo soltanto nel’atrio della caverna, molto umido e buio. Mi sarebbe piaciuto addentrarmi, ma per motivi di sicurezza non lo abbiamo fatto.

[Leo] A Cunardo pausa picnic al parco. Io vado a cercare acqua per le borracce, ma non trovo una fontana e i bar sono chiusi per festività; però una signora con cane al guinzaglio molto gentilmente mi fa strada verso casa sua e mi riempie la borraccia. Gentilezza molto apprezzata ! Il giro continua verso Cugliate, Marchirolo, Viconago, Camer. Qui c’è una bella vista su Ponte Tresa ed i luoghi di confine con la Svizzera. Poi una strada chiusa alle auto per frana ci porta ad Avigno, e poi Cremenaga. E’ qui che mi attardo a fare foto e quando riparto vado per errore sulla provinciale, perdendo contatti con il resto del gruppo. Il percorso infatti (conosciuto da Pio) prevede il passaggio da una stradina di bosco, che evita la galleria passandoci sopra. Rimedio al mio errore, e dopo arriviamo a Luino (attraverso Voldomino) dove sostiamo in riva al lago.

[Laura] Il babbo si è perso: noi abbiamo preso una deviazione a sinistra, ma lui non ci ha visto.  Poteva stare un po’ più attento, così ci ha fatto stare in ansia! La cosa buffa è che per recuperare ha pedalato a perdifiato e capo basso, non ha incrociato noi che lo aspettavamo e poi si è trovato ancora da solo, e  più avanti  nel percorso …

[Leo] Da Luino ci adesso ci aspetta “solo” una lunga salita di ritorno a Brezzo, ma Andrea si ritrova con la ruota anteriore a terra e mentre gli altri proseguono io e lui ci fermiamo per riparare la foratura (la classica spina …). L’arrivo ci regala lo splendido panorama sul Lago Maggiore, ma soprattutto una cena gustosa e abbondante a cura di Elisabetta e Pio, mentre nel cielo verso Varese appaiono nubi scure e fulmini.

LS