PARCHEGGI PER BICI E SUPERMERCATI

“per raccogliere mobilità ciclistica, bisogna seminare buoni parcheggi per biciclette”

COMMERCIO E BICICLETTA:

Tra le trasformazioni urbanistiche a favore della mobilità ciclistica e le ragioni del commercio  c’è solitamente conflitto, perché  si pensa che la riduzione di spazio e agio per chi usa l’automobile danneggi il volume delle vendite.

Superare questo pre-giudizio è faticoso: succede a cose fatte, quando maggiore spazio per chi cammina e pedala è ormai concesso a scapito delle aree di sosta per le auto,  senza che i danni paventati per le vendite si realizzino. Anzi: di solito il pronostico risulta sovvertito.

Questa conflittualità è impropria, secondo noi,  per diversi motivi.

“Fare acquisti” è un atto ripetuto con  frequenza  in un contesto urbano  e spostamenti rapidi possono favorirlo. 

La crisi del commercio urbano, quindi, può  trovare un contrasto nella facilitazione degli spostamenti, attivi e non motorizzati.

Riguardo la mobilista ciclistica si consideri la crescente diffusione di e-bike e cargo bike, che consentono di spostare carichi relativamente pesanti, tanto da essere considerate funzionalmente sostitutivedell’automobile.

Una buona sintesi giornalistica di questa tesi è riassunta su Linkiesta nell’ottobre del 2023:  https://www.linkiesta.it/2023/10/piste-ciclabili-commercio-fatturato-negozi-mobilita/

COMMERCIO E PARCHEGGI PER BICICLETTA A VARESE: UN CASO PARTICOLARE

Vale anche per Varese il principio che per fare acquisti in centro è comodo spostarsi in bici: puoi raggiungere molti negozi in poco tempo con pochi problemi per il parcheggio.

Pochi non vuol dire però nessuno.  La bici è forse il mezzo di trasporto più facile da rubare e maggiore è il suo valore economico, maggiore è la preoccupazione del legittimo possessore quando deve – anche se per un “attimino” – separarsene.

Non entriamo, ora, nel merito se Varese offre in generale parcheggi-bici sicuri per chi frequenta i numerosi negozi del centro.

Infatti vogliamo restringere la nostra attenzione all’offerta del servizio di parcheggio bici da parte dei principali supermercati di Varese.

Questi sono progettati per attrarre consumatori in auto, ma hanno anche una quota non trascurabile di utenti di vicinato, quelli che si spostano a piedi o in bici (o in monopattino).

Aggiungiamo: come ciclisti-urbani-consumatori non ci è sfuggita la presenza di aree dedicate al parcheggio bici, di quasi tutti i supermercati, ma quasi sempre ci siamo trovati a pensare, prima di rassegnarci allo status-quo, “Caspita ! Con un piccolo sforzo in più, e a parità di costi, si poteva fare molto meglio !”

LA CLASSIFICA DEI PARCHEGGI PER BICI DEI PRINCIPALI SUPERMERCATI DI VARESE

Partendo da questa osservazione, abbiamo fatto due mosse: 

1. cercare un buon manuale per parcheggi bici, quelli a regola d’arte; ne abbiamo trovati diversi, in particolare due (Nota 1) : uno realizzato in Provincia di Bolzano e uno negli USA

2. osservare i supermercati nel territorio del Comune di Varese, per classificare la qualità di parcheggi-bici presenti (se presenti).

Dopo aver passato in rassegna 20 supermercati di 12 diverse marche  riassumiamo il nostro giudizio in una classifica, che non prevede un voto per i singoli parametri, ma solo una “assenza/presenza”  (0/1) di questi 4 requisiti :

A: AREA DEDICATA = spazio delimitato fisicamente, da barriere che non consentono il parcheggio di auto o – almeno – da strisce sul terreno (il parcheggio improprio di motocicli non è contenibile)

B: SICURO = possibile legare il telaio e almeno una ruota con una catena-lucchetto di media lunghezza (90 CM).

C: COMODO = vicino ad ingresso e uscita

D: PER E-BIKE = dotato di presa elettrica per ricarica batteria

I 14 punti vendita dotati di parcheggio per bici analizzati si classificano in 4 fasce di graduatoria.

Si noti che nessuno dei punti vendita mette a disposizione: 

  • posti al coperto
  • segnaletica dedicata/promozionale
  • locker per deposito di zaini/borse

I seguenti 6 punti vendita non hanno alcun parcheggio per bici:

Il parametro B  è quello più importante, perchè legare  telaio+ruota  ad un supporto fisso scoraggia il furto della bici . Purtroppo  la quasi totalità dei punti vendita  analizzati non garantisce questo requisito minimo, nemmeno il punto vendita meglio classificato, il LIDL di via Carcano, che è dotato purtroppo di un tipo di parcheggio bici a spirale sconsigliato dai Manuali.

La conseguenza di ciò è che le bici parcheggiate fuori dai supermercati spesso sono legate a pali metallici o altri supporti che si trovano nei pressi e non nello spazio  dedicato.

I SUPERMERCATI: la situazione di fatto e il contesto:

Varese è una città di eccellenza per il ciclismo sportivo, ma è una Cenerentola per la mobilità quotidiana in bicicletta.

Le azioni intraprese, con scarsa convinzione, dalle ultime amministrazioni non hanno smosso il senso comune che “Varese non è città per biciclette”.

Quindi non sorprende che in classifica sono assenti situazioni-modello.

 Sarebbe opportuno, per completare la rassegna critica:

  1. considerare la viabilità limitrofa ai punti vendita. Citiamo a titolo di esempio la LIDL di via Carcano, perché evidentemente la rinuncia al doppio-senso-ciclabile per via Cairoli è una occasione mancata per agevolare la viabilità ciclistica ed evitare le infrazioni – di fatto numerosissime –  del senso unico esistente in via Cairoli in direzione di via Carcano.
  1. valutare l’adeguatezza quantitativa dei posti-bici disponibili presso ciascun supermercato. La quota modale di spostamenti in bici  è data nel Nord-Ovest al 5% circa (rapporto Isfort del novembre 2023) ;  questo può essere il parametro di riferimento anche a Varese per suddividere lo spazio tra auto e biciclette. Citiamo, sempre a titolo di esempio,  la ESSELUNGA di Viale Europa, che pur essendo uno dei supermercati di costruzione più recente,  ha rinunciato a dedicare una parte degli amplissimi spazi coperti alle biciclette.
  1. giudicare lo stato di manutenzione degli stalli per bici. Ad esempio il  FAMILA  via dei Mille spicca in classifica per essere l’unico che rispetta il parametro B, ma la struttura si presenta rovinata (4 su 5 stalli sono piegati), oltre che posizionata in modo anonimo e non protetta da parcheggi impropri di automobili.

LS

Note e contesto:

Nota 1: Linee Guida Alto Adige  e Essential of Bike Parking della Association Pedestrian and Bicycle Professionals.

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Nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Varese (PUMS approvato nel 2021 (Delibera Consiglio Comunale n.48 del 29.07.2021)  si stima l’obiettivo di quota modale per bici e pedoni al 24,9% , per il TPL il 25%, per l’auto al 50%, in riduzione dall’attuale 67,7% (Relazione Generale di Sintagma, settembre 2021, pag.23). Un mix più equilibrato delle modalità degli spostamenti sarà un vantaggio anche per chi deve usare l’auto,  per effetto della riduzione del congestionamento del traffico. 

Nella delibera del consiglio comunale n.48 approvata da 18 su 25 consiglieri presenti,  si legge, tra l’altro, l’impegno a:   “facilitare e sostenere la ciclabilità dotando la città del primo piano urbano della mobilità ciclistica, denominato «Varese biciplan» “

Nel Piano Generale della Mobilità Ciclistica di emanazione ministeriale [ PGMC , DM 23.08.22, in GU 239 del 12.10.22, previsto dalla legge 2/2018, in particolare a pag. 45 (OSp1.5) e pag.46 (OSp 2.7) ] si indicano parcheggi sicuri per bici come Obiettivi specifici per l’incentivazione della mobilità ciclistica: “creare ciclo-parcheggi con installazione di apposite rastrelliere che permettano di assicurare con catena, o altro sistema di ritenuta, il telaio delle biciclette, considerando anche mezzi speciali quali quadricicli, cargo bike, etc”

Nella Dichiarazione Europea per la Mobilità Ciclistica (Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del  03.04.2024 – C/2024/2377 – ) approvata lo scorso aprile congiuntamente da Commissione Europea, Parlamento e Consiglio Europeo, troviamo come impegno formale a favore di questo tipo di mobilità, il no.15 : “garantire la disponibilità di posti bici sicuri e protetti nelle zone urbane e rurali, anche presso le stazioni ferroviarie e degli autobus e i nodi di mobilità”