FINE DEL MESE O DEL MONDO ?

E’ cronaca di questi giorni la reazione, spesso rabbiosa come in Francia, generata da provvedimenti fiscali per reperire risorse a spese di chi inquina e a favore dell’ambiente, cioè di chi è inquinato.

Chi inquina:  siamo tutti noi nelle nostre attività quotidiane,  per esempio quando  usiamo la nostra automobile, magari  “diesel”.

Chi è inquinato:  siamo sempre noi, magari quando andiamo in bici e respiriamo lo scarico “diesel”.

Il conflitto tra il problema della fine del mese (=esaurimento di risorse monetarie, per poter vivere)  e il problema della fine del mondo (= esaurimento di risorse naturali, per poter vivere) attraversa la società ma anche  noi come singoli individui:  penso prima al saldo del conto in banca o alla possibilità di morire per tumore da inquinamento e/o lasciare un mondo invivibile ai posteri ? E’ un tipo di questione trattata da decenni in economia e in sociologia, “La Logica dell’Azione Collettiva” di Olson Mancur, del 1965, è una pietra miliare nel percorso fatto dagli studiosi per spiegare come si comportano gli individui in presenza di Beni Pubblici.

C’è da dire che:

– la fine del mese è qualcosa di tangibile, arriva puntuale, mentre la fine del mondo (tutto il mondo, o anche semplicemente il proprio personale decesso) non si percepisce altrettanto bene, si esorcizza, e qualche leader mondiale ci scherza su;

–  tra noi cittadini è diffusa la sensazione di essere vessati da scelte politiche prese da una elite (la casta) che non ci rappresenta, ed è attecchito  il pensiero che gli ambientalisti “sono gente da salotto”, con redditi alti, quindi, mica persone che fanno parte del popolo.

Non sappiamo come e quando usciremo da questa situazione psico-politica. Però una sintesi è necessaria e urgente, perché è stato ben spiegato che sono i poveri quelli che patiscono  di più gli effetti dell’inquinamento e della distruzione delle risorse naturali. Da non dimenticare è quanto affermava Alex Langer a proposito della “conversione” a stili di vita più ecologici: non significa per forza sacrificio personale, ma – al contrario – vivere in modo più piacevole.

Approfondimenti:

  • i Gilet Gialli in Francia:  JACLINE , le ragioni di una protesta;
  • un articolo su Internazionale:  INQUINAMENTO atmosferico nel mondo;
  • un   APPELLO dall’Istituto Superiore di Sanità.

L.Savelli