Ogni intervento su una strada di Varese che può migliorare la condivisione degli utenti è benvenuto.
E’ sempre più diffusa la consapevolezza che il dominio delle automobili nelle abitudini di spostamento degli ultimi decenni non ha portato né maggior benessere né più sicurezza: un nuovo modello di mobilità è necessario e modificare l’assetto di una strada con questo scopo è certamente di aiuto.
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Noi di Fiab Varese Ciclocittà siamo molto interessati al dibattito sulla nuova ciclopedonale progettata nel tratto Stazioni-Villa Mylius-Villa Toeplitz , che unisce il Centro della città al Rione di S.Ambrogio, ai piedi del Sacro Monte-Parco Campo dei Fiori.
Oggi martedì 4 luglio abbiamo pedalato lungo il percorso e ragionato in modo analitico sulle criticità.
La valutazione specifica deve però essere preceduta da alcune considerazioni generali.
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1. La qualità finale di una ciclopedonale nuova dipende anche dai dettagli. E’ importante minimizzare i difetti di realizzazione perché risulta problematico intervenire dopo, a correzione. → Perciò sarà importante non replicare alcuni difetti osservabili, per esempio, nella ciclabile Stazioni-Capolago o anche nella più recente “ricucitura” della ciclopedonale del lago nel rione di Schiranna (segnaletica, rotatorie, posizionamento di stalli di servizio).
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2. E’ davvero sterile crucciarsi del fatto che a Varese ci sono le salite. Non essere città di pianura ha anche dei bei vantaggi. Ma soprattutto è innegabile che con le E-bike le salite varesine sono affrontabili da tutti, ma proprio tutti, non solo dagli sportivi che le cercano per il piacere di “domarle”. → Perciò è sacrosanto che per aiutare i ciclisti a livello progettuale si devono ricercare le pendenze più favorevoli, ma è un dato di fatto che per andare dal centro a S.Ambrogio salire si deve.
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3. Una ciclabile ha tanto più successo (ovvero capacità di generare utenza) quanto più collega punti attrattivi ed è collegata ad altre ciclabili o ciclopedonali → Perciò sarà fondamentale rendere raggiungibile in bici il polo scolastico e sportivo di via Manin . In misura minore, ma concreta, anche il progetto di ciclopedonale tra Via Aguggiari e Via Crispi vincitore del Bando Piazze Aperte potrà aiutare a creare una nuova rete per la mobilità attiva.
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4. Ciclisti e pedoni, nella città , devono essere liberi di muoversi senza troppi vincoli o impedimenti, non chiusi in “recinti” a loro riservati. E’ importante che la sicurezza sia garantita ovunque e a tutti, e lo strumento urbanistico che meglio serve a questo scopo è la zona 30. E’ inoltre un dato di fatto che esistono ciclisti veloci/esperti che non hanno problemi a condividere la strada con gli automobilisti, e ciclisti lenti/principianti che preferiscono condividere gli spazi con i pedoni. → Perciò la realizzazione di una nuova ciclopedonale sarà occasione per migliorare la sicurezza effettiva e percepita da alcuni, ma non motivo di restrizione per chi preferisce percorsi diversi dalla ciclopedonale per spostarsi in bici o a piedi da e verso S.Ambrogio.
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5. Infine e per quanto ovvio: non esiste una singola misura a favore della mobilità ciclopedonale che da sola può fare la differenza. Serve sempre l’adozione di un “pacchetto” di interventi, (in altre parole: una politica sistematica) per spostare quote di mobilità dall’auto privata ai mezzi pubblici e alla mobilità leggera.
→ Quindi si spera che la nuova ciclabile sarà un’occasione per generare nuove soluzioni urbanistiche e nuovi servizi per la mobilità attiva a Varese.
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Non ci sono scorciatoie: per avere meno traffico di auto si deve dare più spazio – e ogni sorta di ragionevoli incentivi – a chi sceglie un altro modo, sostenibile, economico, salutare, di muoversi.
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Il recente Disegno di legge approvato dal governo in tema di Codice della Strada propone dei passi indietro sulla normativa per la mobilità sostenibile, ma auspichiamo che in Parlamento ci si confronti sui numeri e sulle statistiche, al netto delle ideologie.
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Nel nostro piccolo – come ciclisti quotidiani portatori di idee ed esperienze – siamo disponibili al dialogo con chi negli uffici comunali decide in tema di mobilità e di infrastrutture.
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