Qui sotto potete leggere la lettera aperta a Simone Longhini per un suo intervento pubblico ( QUESTO ), a cura del consigliere Beppe Ferrari per Fiab Varese.
“Egregio Consigliere Longhini,
leggiamo su La Prealpina di oggi 16 luglio 2021 un suo commento sulle isole salvapedoni in corso di realizzazione da alcune settimane nella città di Varese.
Non siamo d’accordo con il suo punto di vista.
Riteniamo anzi che siano da considerare tra le opere stradali più significative di un nuovo paradigma che deve assumere la mobilità varesina.
Le isole salvapedoni:
- rassicurano l’attraversamento a piedi della strada consentendo di effettuarlo in due tratte grazie ad uno spazio protetto intermedio (ben più efficace ovviamente di qualsiasi illuminazione, risalto cromatico o variazione della pavimentazioni);
- rallentano la velocità delle automobili restringendo la corsia di marcia;
- impediscono il sorpasso tra i veicoli in presenza degli attraversamenti;
inoltre, se ben progettate:
- non ostacolano i mezzi di soccorso;
- devono essere massicce e robuste e ben dimensionate per avere il necessario effetto dissuasivo sulla prepotenza (= potenza prevalente) del veicolo carrozzato e dare protezione a chi attraversa lentamente (accompagnando un bambino, un anziano, una carrozzina);
- vanno posizionate dove servono ai pedoni e non dove danno meno fastidio alle automobili (l’increscioso episodio di Viale Borri a Bizzozero ha sicuramente ben altre cause, non quello della posizione);
- sono installazioni di moderazione del traffico usate nelle città più moderne
- mettono ordine sulla carreggiata stradale inducendo tutti gli utenti ad avere riguardo per quelli più vulnerabili;
- sono utili per migliorare la “camminabilità” della città con tutti gli effetti sociali positivi che ciò comporta.
Se le isole salvapedoni creano code eccessive di veicoli vuol dire che sono probabilmente troppi i veicoli su quella strada e/o in quell’orario.
Esse non sono certo l’unico elemento per fare delle nostre strade uno spazio sicuro e piacevolmente fruibile, molto altro è necessario.
Infatti speriamo che questa Amministrazione (e quella che verrà) prosegua con determinazione sulla strada di rendere Varese più sicura per tutti.
Saremmo lusingati della sua attenzione e di poter proseguire il confronto su un piano quanto più possibile “scientifico”, certamente non “ideologico”.
Cordiali saluti.
Beppe Ferrari”