Alla edizione 2018 della Bicistaffetta hanno partecipato anche alcuni soci di Fiab Varese: Franca per il tratto Susa-Verona, Elio per quello Trieste-Verona, il sottoscritto e Pina per la singola tappa da Garbagnate a Treviglio.
La BICISTAFFETTA 2018 è stata dedicata ad un itinerario di collegamento tra l’Est e l’Ovest dell’Italia del nord, per strade secondarie e ciclabili che attraversano la pianura padana a metà strada tra il Po e le Alpi, attraverso campi e centri abitati.
Le foto qui pubblicate sono relative all’attraversamento dell’area milanese: con Pina ci siamo uniti al gruppo di circa 40 ciclisti di molte Fiab italiane (Torino, Brescia, Cremona, Lodi, Ravenna, Genova, Arezzo, Milano …) presso la stazione di Garbagnate-Parco Groane. Da lì si percorre una ciclabile costruita per Expo 2015, tra canali d’acqua e alberi da poco piantati che accompagnano i viandanti. Giunti a Rho rimane un breve tratto prima di entrare in Milano, dove la nostra guida, Alessandro di Fiab Lodi, ha scelto un percorso un po’ più lungo ma sicuro per un gruppo di ciclisti urbani, con attraversamento di City Life con i suoi grattacieli e sosta al Parco Sempione. Prima però abbiamo incontrato l’assessore alla mobilità del comune di Milano, Marco Granelli, per un saluto istituzionale di auspicio per una Milano sempre più amica dei ciclisti.
Dal Parco Sempione abbiamo raggiunto l’inizio della ciclabile della Martesana, dove arriva in Milano l’omonimo canale che proviene dall’Adda e dove si trova la targa che commemora Luigi Riccardi, fondatore di Ciclobby Milano e ispiratore dell’azione della Fiab dalla fondazione e fin oltre la sua scomparsa, avvenuta 10 anni fa.
Sulla Martesana si pedala tranquilli, attraversando borghi che evocano un passato di genti laboriose e geni al lavoro (Leonardo da Vinci ha lasciato qualche traccia del suo ingegno).
A Cernusco sul Naviglio, che ha aderito a ComuniCiclabili grazie anche all’azione della locale Fiab, sosta per il pranzo e ad accoglierci ci sono il Sindaco, con l’Assessora alla mobilità e il Comandante della Polizia Locale. Dopo un ottimo risotto, e qualche sana risata, si riparte per l’ultimo tratto della tappa. Il paesaggio si fa più campestre, si arriva all’Adda che attraversiamo su un ponte pedonale ma non ciclabile, nel senso che si deve sollevare le bici sopra ostacoli posti alle due estremità.
Ma ci vuole ben altro per fermare un gruppo di cicloturisti determinati, e alla fine si arriva a Treviglio: io e Pina salutiamo il gruppo, è stata davvero una bella giornata in compagnia. Per loro una notte di riposo prima di proseguire verso Verona, per me e Pina, un paio di orette di treno sul S5 Treviglio-Varese.
Leonardo S.