Riceviamo, e qui sotto pubblichiamo, un originale contributo sul tema “Smog” da Biagio, un ciclista-intellettuale-neoliberista che Pedala&Pensa nelle nostre zone.
” Il Ciclista Urbano Padano (C.U.P.) ha due certezze: 1: quella di vivere e pedalare in una delle aree europee con l’aria più inquinata; e 2: quella che la soluzione a questo problema è assolutamente improbabile logicamente, per quanto non impossibile tecnicamente.
La prima certezza è testimoniata da quelle mappe colorate che i satelliti e l’elaborazione dei dati statistici ci consentono di osservare: solitamente la pianura padana condivide il rosso scuro (=aria cattiva) con altre zone industriali europee, però più piccole per estensione. Per “aria cattiva” si intende quella con presenza, tra l’altro, di particelle (Particolare Matter) piccolissime, misurabili in millesimi di millimetro e appunto chiamate PM 10 e PM 2,5. Quest’aria è “cattiva” soprattutto per bambini e anziani, ma i ciclisti, anche se giovani e in buona salute, hanno con essa un impatto spesso molto diretto e spiacevole perchè quando in strada inspirano forte per avere l’ossigeno che serve a pedalare, si trovano all’improvviso nel naso e nella gola qualcosa che è decisamente disgustoso e che blocca il respiro, senza bisogno che uno scienziato spieghi loro il perchè e il percome.
Diciamo che il ciclista mediamente acculturato sa bene di respirare schifezze, sa che anche l’automobilista respira schifezze ma ne ha minore consapevolezza perché stordito dall’ arbre magic; tuttavia negli ultimi tempi gli rosica parecchio leggere sui giornali che il Pm 2,5 non si ferma ai polmoni ma va a sporcargli pure le sinapsi nel cervello !
La seconda certezza deriva da una semplice considerazione: per risolvere davvero il problema inquinamento dell’aria servirebbe una politica lungimirante, una cittadinanza molto consapevole, un cambio di stili di vita, l’introduzione di tecnologie un po’ costose. Questi fattori scarseggiano nella nostra società attuale. Anche la consapevolezza, che di per sè non costerebbe niente: preferiamo farci venire la psicosi della meningite, ci indigniamo per l’insettino nell’insalata della mensa, ma il PM 2,5 nel cervello non inquieta il cittadino medio perché l’immaginario collettivo è ancora condizionato dalle pestilenze premoderne. Viene in mente il calcolo che faceva il compianto Prof. Tullio De Mauro: solo un terzo – scarso – degli italiani è in grado di leggere con capacità critica un testo scritto, e quindi in senso lato, presumibilmente di “leggere” la realtà in cui vive.
E siccome un po’ di pioggia e di vento danno spesso una soluzione gratis et amore dei , se pur provvisoria, al problema, non si può proprio sperare in soluzioni vere.
A questo punto il Ciclista Urbano Padano a che santo deve votarsi ? Al Mercato, è ovvio.
E’ facilmente prevedibile che presto ci sarà un nuovo accessorio da utilizzare in città nei giorni di smog forte e persistente: le bombole di ossigeno.
Questa, più che la batteria delle bici elettriche, sarà la nuova tecnologia per il ciclismo urbano, ripresa ed adattata dall’attività degli sport subacquei.
Il Mercato, che Dio lo benedica, saprà offrire un buon prodotto in termini di leggerezza, eleganza, accessibilità economica. Saprà segmentare e interpretare anche i bisogni profondi del consumatore: non solo semplice aria pulita, ma anche aromatizzata. Pensiamo ai cittadini di Milano: quante provenienze diverse e quante nostalgie di aria di casa da consolare. Ci sarà quindi la bombola ad ossigeno aromatizzata agli agrumi, quella alla brezza marina del Salento, quella all’aria della Valtellina, quella speziata alla cannella per gli orientali.
Non la Politica, ma il Mercato nell’ambito del sistema capitalistico – l’unico possibile – potrà aiutarci a respirare, basterà pagare: in Markets we Trust !
di Biagio Diotisalvi.