Nel 2017, come sempre negli ultimi anni, Gigio è stato il socio di Ciclocittà che si è spinto più lontano in sella alla sua bici: oltre il circolo polare artico. Per l’occasione su una Gravel nuova di zecca, tedesca di costruzione, scelta con l’attenzione per quei dettagli che solo un viaggiatore con il gusto per l’avventura può avere. Aereo sino a S.Pietroburgo, poi sempre verso nord per quasi 2.000 km in 14 giorni sino a Teriberka (e poi ritorno in treno alla base di partenza). Gigio ha iniziato anni fa ad esplorare la Russia, appassionato dalla lettura del libro “Buonanotte Signor Lenin” di Tiziano Terzani. D’inverno letture di viaggi e studio di mappe, in agosto bagaglio leggero ma completo da viaggiatore solitario, e via. Ogni volta è tornato contento dei luoghi visti e delle persone incontrate. Queste di seguito le sue note di viaggio e sue anche le foto di questo post. Grazie Gigio per gli orizzonti che ci permetti di intuire !
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” San Pietroburgo – Teriberka 2017
Per me questo viaggio rappresenta l’ideale prosecuzione di quello dell’anno precedente
da Danzica a San Pietroburgo. Il percorso attraversa due grandi regioni: a sud la Carelia e
più a nord, la penisola di Gola. La prima, geograficamente, si estende tra la Russia e la
Finlandia ed è caratterizzata da numerosi laghi e fitte foreste, meta di cacciatori e soprattutto
pescatori, attirati dall’abbondanza delle prede e da una legislazione meno rigida rispetto, ad
esempio, alla vicina Finlandia. Più mi spostavo verso nord più la presenza dell’uomo si faceva
rada ed i nuclei abitati (difficile anche solo chiamarli paesi) si facevano distanti e mi è capitato
di pedalare anche per più di 170 km senza incontrare nulla che non fosse strada o
vegetazione. Oltrepassato il circolo polare artico le foreste lasciano spazio alla tundra con
piccoli arbusti, licheni, acquitrini e l’onnipresente mora artica e a volte si incontravano ai lati
della strada signore o ragazzini che vendevano il proprio raccolto. Anche nella penisola di
Kola il turismo, comunque scarso, è legato alla pesca. Questa è anche una regione fortemente
militarizzata dove non sono rari i paesi “chiusi” agli stranieri e purtroppo anche una zone
fortemente inquinata per la presenza sia di grandi industrie per la lavorazione di metalli
(ferro, nichel, alluminio) e minerali (apatite) di cui è ricco il sottosuolo, sia di molti siti di
stoccaggio di scorie nucleari. La meta finale, Teriberka, è un minuscolo ma caratteristico
paese affacciato sul mare di Barents che ha conosciuto un po’ di notorietà grazie al film russo
“Leviathan”, candidato all’Oscar come miglior film straniero nel 2015. Come già nelle volte
precedenti, in Russia, ho trovato sempre un’ottima accoglienza da parte della popolazione
locale e anzi, ma è solo una personalissima opinione, sembra che il fatto di essere italiano
gioca assolutamente a tuo favore. Alla fine i dati del GPS dicono quasi 2000 km, circa 15.000
metri D+ e 14 giorni effettivi di pedalata ma quello che non può misurare sono la soddisfazione e
la felicità di un viaggio in bici…almeno per ora!
Gigi Aliverti “