Abbiamo la Festa, ci manca la Rivoluzione
Il 3 giugno è la giornata mondiale della bicicletta, per decisione presa nel 2018 dalle Nazioni Unite e motivata dalla consapevolezza dei benefici sociali derivanti dall’uso della bicicletta come mezzo di trasporto e per il tempo libero.
I ciclisti, siano essi di vecchia data oppure i neofiti che hanno svuotato negli ultimi tempi i negozi di bici, hanno buoni motivi per festeggiare questo 3 giugno 2021: ciclismo e corsa sono stati gli unici sport praticabili durante il confinamento per Covid. E’ ora ancora più chiaro quali sono i benefici che le due ruote senza motore (al massimo con pedalata assistita) portano al benessere individuale e sociale.
O se preferite: porterebbero, se diventassero il mezzo di trasporto abituale per i tanti che se lo possono permettere, ma ancora non ne sono del tutto consapevoli o convinti.
Evviva quindi, abbiamo questa festa ! Quello che ancora ci manca è la rivoluzione copernicana che metta al centro delle politiche per la mobilità la persona e non l’automobile.
Non possiamo negarlo: nelle vie e nelle piazze delle città, e nelle strade tra le città, dove lo spazio è limitato, c’è competizione e conflittualità. Ma il ruolo dei mezzi a motore – che ciò dipenda dal “peso” delle abitudini, o dalla pubblicità, o da una certa idea di comodità – è grandemente sopravvalutato, con conseguenze nocive per la salute. P er convincersi di ciò basta vedere le statistiche (numero di auto in circolazione, peso e dimensioni delle stesse, incidenti, costi sociali, costo per il bilancio familiare, etc.) .
E certamente non sarà il motore elettrico nelle auto a portarci la mobilità sostenibile !
Tra coloro che lo spiegano meglio ci sono Ivan Illich (“Elogio della bicicletta”, ovvero gli effetti negativi per le comunità dell’eccesso di consumo energetico) e Emilio Rigatti (“Minima Pedalia”, ovvero come passare dal pendolarismo in auto a quello in bici). E’ un’ottima idea festeggiare il 3 giugno con una rilettura (o una prima lettura) di questi libri, pietre miliari del pensiero ciclo-ecologista.
La bici ha tante virtù, anche quella di essere il mezzo di trasporto che accompagna più a lungo nell’arco della vita: dalla tenera età a quella avanzata. A tal proposito ci sembra molto grave che i più piccoli abbiamo meno possibilità, rispetto ad un recente passato, di spostarsi liberamente in bici, per divertimento o per raggiungere la scuola. In questo caso è ancor più negativo che si sia affermato il principio: “normale accompagnare in auto il figlio/a scuola, pericoloso (impensabile !) invece lasciarlo andare da solo in bici”. Ma quanta libertà personale abbiamo tolto ai piccoli ? E con quali conseguenze fisiche e psicologiche ?
Dalla Scuola Primaria si dovrebbe uscire avendo obbligatoriamente appreso la capacità di guidare bene una bici, magari anche con un piccolo patentino: la sicurezza nelle strade e la cultura della pacifica condivisione va costruita per tempo.
In teoria siamo liberi di scegliere il mezzo di trasporto che preferiamo: bici, moto auto, mezzi pubblici. In pratica siamo condizionati da come una città è costruita ed organizzata.
I centri urbani italiani ed europei – ammirati in tutto il mondo – furono costruiti per le persone a piedi o a cavallo, ma da alcuni decenni il primo pensiero di chi costruisce qualcosa è il parcheggio per auto.
Eppure anche il mondo del piccolo commercio sta realizzando che solo accogliendo le persone (non le auto) in strade e piazze dove è piacevole esserci si può contrastare la potenza dell’ e-commerce.
La F.I.A.B. (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) si impegna da trent’anni a questa parte nella missione specifica di promuovere le ragioni di chi usa la bici, nell’ambito del vasto mondo ambientalista. Con l’iniziativa Comuni-Ciclabili sta divulgando cultura e tecnica per la mobilità sostenibile presso i Comuni aderenti, che possono accedere a strumenti di valutazione del livello di ciclabilità e di formazione per i propri funzionari. Come Fiab Varese siamo lieti che Saronno sia tra queste Amministrazioni Comunali e stiamo invitando altri comuni, Varese in primis, perchè entrino nel novero.
Transizione Ecologica e Transizione Digitale, bisogni antichi e nuove tecnologie, muoversi per necessità o per piacere, costi economici personali e costi sociali: la bicicletta è al crocevia di tanti ragionamenti, ed è quindi giusto che abbia il giorno di festa.
Però noi pensiamo sia anche il momento della rivoluzione.