Mare d’Inverno

Magnifiche sorprese e cambi di programma

La gita era programmata per la riviera di ponente ligure e Nizza ma per le gite autunnali, prima di fare le prenotazioni, preferiamo vedere le previsioni meteorologiche, perchè variabilità e fenomeni intensi ormai sono assai probabili.

Così quest’anno abbiamo deciso all’ultimo momento di cambiare destinazione per evitare il maltempo.
Il giorno antecedente la partenza si è organizzato e prenotato tutto, fatti i percorsi, presi i biglietti del treno per andare sulla costa adriatica iniziando le visite da Ravenna.
Il nostro gruppo era ridotto a 8 partecipanti, numero che permette agilità di movimento e facilità di reperire posti per pernottare. Scesi dal treno a Faenza siamo giunti a Ravenna dopo una pedalata di circa 35 km e abbiamo iniziato subito la visita ai famosi monumenti e mosaici bizantini.

La bellezza che abbiamo ammirato e incantato ci ha indotto, vista l’insufficienza di tempo a disposizione, a modificare il programma e così abbiamo deciso di continuare la visita anche la mattina seguente e di recarci a Rimini in treno, non prima di aver visto S. Apollinare in Classe la pineta di Ravenna e
le saline di Cervia, giornata molto intensa e piacevole.


Da Rimini i luoghi da visitare sono ormai arcinoti: S. Leo con la sua fortezza siamo riusciti a visitarla ma il giorno successivo era in programma S. Marino facendo un percorso poco trafficato sul crinale dei colli esposto ai venti che in quel giorno soffiavano veramente forte rendendo la progressione in bici impossibile.
Cambio di programma con scelta di visitare Verucchio che è posto nella valle quindi al riparo delle folate più violente, e ancora con sorpresa ci siamo accorti che il suo centro storico meritava senz’altro una visita, anzi era forse meglio del turistico S.Marino, per non parlare del cipresso di 700 anni presso il convento dei frati minori di Santa Croce.

Rientrati abbastanza presto a Rimini ci siamo uniti al passeggio della folla nel centro storico, passando attraverso il forte che ospita il museo di Federico Fellini con le bici condotte a mano siamo stati redarguiti dal parcheggiarle nel cortile, constatato che i ciclisti non erano ben accolti abbiamo lasciato il luogo. Per nostra fortuna chiedendo informazioni a una passante ci ha informato che ricorreva il trentennale della morte di F. Fellini e l’accesso al museo era gratuito, siamo tornati prontamente sui nostri passi e ci siamo goduti le ricostruzioni delle scene cinematografiche più importanti dei suoi film.


Le strade di Rimini sono frequentate da numerosi ciclisti di tutte le tipologie da molto tempo, però il traffico automobilistico ha sovrastato la mobilità dolce, la struttura delle piste ciclopedonali anche se numerose disseminate per la città non è collegata in rete, togliendo la lunghissima ciclabile che costeggia il mare e quella che attraversa il parco, sono ricavate su marciapiedi stretti con fondo sconnesso e molte

si concludono sulla carreggiata dove sopraggiungono le auto.

Certo meglio così che niente ma le ho trovate un po’ pericolose!

Cesare P.