Una ciclista scambia un gesto (pugno contro pugno) e uno sguardo di complicità con un bambino.
Siamo in un velodromo, lui ha un mazzo di fiori, lei ha un piede a terra, l’altro ancora sul pedale della bici, entrambi sorridono.
L’immagine è sufficiente per fare una riflessione.
Ma prima, siccome la curiosità è cosa umana e non tutti seguono il ciclismo, aggiungiamo che lei è Lotte Kopecky, professionista, 28 anni, belga, campionessa del mondo 2023.
La foto è tratta dal suo profilo Instagram e scattata nel velodromo di Gent. Alcune notizie biografiche le troviamo sul n.29 di Alvento (“Effetto Lotte”, pag.30-40): successi ma anche drammi familiari, eroina emergente in un mondo, il ciclismo belga tutto fango e sudore, di eroi.
Lui è il figlio di Mark Cavendish e Peta Todd. Su Netflix si trova un avvincente documentario biografico su questo campione inglese: anche per lui successi strepitosi e vicende drammatiche da superare.
La riflessione è questa: Lotte è una donna, un’atleta, che ha saputo utilizzare il suo talento innato per raggiungere incontestabili traguardi di eccellenza, mentre il piccolo Cavendish diventerà un uomo che, anche da adulto, molto probabilmente troverà del tutto naturale vivere in una società dove le donne molto brave nel loro lavoro sono ammirate, oltre che rispettate.
Leonardo Savelli
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