DOVE LA TERRA TREMA

Si ce l’abbiamo fatta!

Dopo ben 2 rinvii causa covid 19 siamo riusciti a fare la gita programmata nell’autunno 2019 nelle zone terremotate tra Lazio Abruzzo Umbria e Marche, e nonostante un incidente, tre strade chiuse in mezzo alle montagne, qualche albergatore che ci ha creato non pochi problemi, la gita è riuscita magnificamente grazie ad un gruppo di soci formidabili che non si sono lasciati scoraggiare dalle difficoltà.
Anzi la loro tenacia ha stimolato i coordinatori a trovare alternative o azioni per superare gli ostacoli. Siamo stati, in questi frangenti, aiutati da un personaggio a cui vanno i nostri ringraziamenti che ci ha accompagnato per 2 giorni e facendoci da guida informatissima nella città di L’Aquila dove è socio attivissimo della locale sezione FIABGian Luca Torpedine è il suo nome, e ci rimarrà nella memoria come un grande appassionato di bici, uomo di alta cultura e conoscenza.

Dal Terminillo alla piana di Castelluccio, dalla valle a nord di Rieti al colle sulla cui cima si sviluppa Recanati, il paesaggio era veramente bello: punteggiato da piccoli centri medievali, con a volte aspre a volte dolci colline, all’orizzonte circondati dalle vette più alte come Gran Sasso e monti Sibillini che portano, anche loro, i segni terribili del terremoto.
Si li abbiamo visti, i paesi distrutti i centri storici tra i più belli d’ Italia rasi al suolo ! Abbiamo parlato con le persone che hanno vissuto quei momenti tragici, ci hanno raccontato, i fortunati che si trovavano fuori casa, del suolo che si muoveva come le onde del mare e li gettava in ginocchio, e un attimo dopo li rimetteva in piedi, sperduti in mezzo alla strada stando ben attenti a non avvicinarsi agli edifici che crollavano come birilli e cercando di raggiungere la propria abitazione dove forse erano rimasti i loro cari.

Una testimonianza della potenza scatenata dal terremoto l’abbiamo vista sul monte Vettore: dalla piana di Castelluccio si vedeva benissimo anche a grande distanza una lacerazione sulla parete sud, il fenomeno ha spostato le montagne!   Ci hanno relazionato sugli aiuti ricevuti: secondoalcuni insufficienti, secondo altri abbondanti !

I cantieri per la ricostruzione comunque sono tanti e sono attivi. Ci hanno spiegato come il problema attuale sia l’abbandono dei paesi da parte di molte persone, della mancanza di artigiani che servono ad una normale vita quotidiana come idraulici ed elettricisti.  Abbiamo dormito ad Amatrice nell’unico agriturismo rimasto integro, meta di luminari da tutto il mondo per capire come fossero stati costruiti la casa e le stalle che avevano resistito a tale potenza.

Si abbiamo parlato con i sopravvissuti, ormai abituati a raccontare gli eventi ai turisti curiosi e desiderosi di mostrare solidarietà ! Gli anziani soli tristi e curvi e sperduti accanto alle macerie recintate sembravano portare un peso da cui difficilmente potranno liberarsi; altri invece erano pervasi da una stranezza quasi impercettibile, il terremoto li ha colpiti nel profondo, il tremore del suolo si è trasferito dentro di loro.

Un ringraziamento a tutti i ciclisti che hanno pedalato insieme in questa strana gita tra orrori e bellezze: Anna, Alessandra, Ornella, Luigina, Lucia, Mara, Raffaella, Vittoria,  Enrico, Luigi, Danilo, Emanuele, Renzo B., Renzo F., Carlo.

Cesare P.