Il crollo del Ponte Morandi del 14 agosto ha lasciato tutti sgomenti, solidali con le vittime e con la straordinaria città di Genova, indignati con chi non ha fatto prevenzione. Sarebbe utile serbare una dose di indignazione e solidarietà anche nei giorni lontani dal disastro immane, quando cala l’emozione collettiva ma rimane una realtà descritta dalla statistica. Lo rammenta con giuste parole Massimo, in questa amara riflessione:
“In questi giorni, riflettendo ancora sulla tragedia di Genova, mi sono chiesto se possa essere annoverata fra gli incidenti stradali. Non so.
Eppure in tanti commenti sui media si sono fatti ragionamenti cui noi di FIAB siamo abbastanza abituati quando parliamo di sicurezza sulle strade: la manutenzione insufficiente, la mancanza di prevenzione, le infrastrutture non disegnate per essere sicure, l’eccesso di traffico motorizzato e l’eccesso di trasporto merci su gomma, le responsabilità di chi dovrebbe governare la mobilità nel nostro Paese.
La tragedia di Genova ha un valore simbolico ed è naturale che abbia avuto una vastissima eco sociale, mediatica e politica.