Perché la mobilità va cambiata, e radicalmente

OGGI:

Attualmente gran parte della mobilità lombarda è rappresentata dal traffico automobilistico privato. Cosa significa muoversi in auto, in moto, e con mezzi anche pubblici non elettrici o a metano? Tutti i mezzi con motore a combustione interna (benzina, diesel, metano), chi più chi meno, sono fonte di inquinamento e altri problemi. Inquinamento atmosferico ed acustico, ingorghi stradali, occupazione di spazi pubblici nei parcheggi e sulle strade, e soprattutto sono fonte di incidenti stradali, con morti e feriti gravi, persone che subiscono danni permanenti, e conseguenti costi sociali. Un grosso problema di sicurezza, quindi.

Nel 2015 si sono verificati in Lombardia 32.774 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 478 persone e il ferimento di altre 45.203 (fonte  ISTAT). Nel 2015, il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in circa 17,5 miliardi di euro per l’intero territorio nazionale – 288,1 euro pro capite – e in quasi 3 miliardi di euro – 298,6 euro pro capite – in Lombardia; la regione incide per circa il 17% sul totale nazionale, facendo peggio della media italiana.

Tutti sappiamo della pessima qualità dell’aria che respiriamo e dei gravi problemi di salute che questo provoca:  patologie respiratorie, e nei soggetti più predisposti, il cancro (rapporto AIRC Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro). L’impatto è pesante soprattutto al Nord – Il 65% della mortalità per inquinamento atmosferico  – con la Lombardia, maglia nera, a guidare la classifica delle regioni con  il tasso di mortalità più alto.

DOMANI:

Buona parte della soluzione di questi problemi è rappresentata dalla mobilità sostenibile. Muoversi in bicicletta, tradizionale o a pedalata assistita, a piedi, con mezzi pubblici elettrici o a metano, rappresenta la soluzione a uno dei  maggiori problemi della nostra Regione, il traffico automobilistico, con tutto quello che questo comporta. Chi va in bicicletta non inquina, occupa spazi minimi, sia in movimento che in sosta, non fa rumore, non provoca incidenti. Pedalare fa guadagnare in salute, sia fisica che psichica, gioia di vivere e socializzazione. Si risparmia anche, cosa non secondaria: costi di acquisto e manutenzione minimi, no assicurazione, no bollo, no consumi di carburante e olio, no box. L’Olanda degli anni 70 costituiva un esempio negativo per ingorghi stradali, incidenti mortali e con feriti gravi, inquinamento atmosferico ed acustico. La svolta è venuta dall’alto. Politici illuminati hanno guidato il cambiamento del Paese, portandolo gradualmente, ma in maniera sempre più decisa, verso una mobilità alternativa e sostenibile, con i risultati che tutti oggi riconoscono: come ben spiegato nel post di Benzinazero.

Perché non farlo anche noi, in Lombardia?

FC

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