Domenica 1 ottobre 2017 si è svolta, nell’ambito della settimana europea per la mobilità sostenibile – promossa a livello europeo da ECF e a livello nazionale da FIAB – la nostra prima biciclettata per la sicurezza, con partenza e arrivo Piazza Libertà, Saronno. Inaspettata e molto gradita la presenza in bicicletta dell’Assessore ai LLP e Mobilità, Dario Lonardoni. Ricordiamo che FIAB Saronno Ciclocittà sta già collaborando col gruppo “Saronno per tutti” e l’Assessore, nel progetto omonimo che intende rendere meno difficoltosa la circolazione dei disabili nelle strade cittadine. Dopo aver esposto brevemente le problematiche della circolazione saronnese, nonché le modalità utilizzate per aumentare la sicurezza stradale – e ricordato che più bici significa automaticamente meno auto e quindi più sicurezza per tutti – é iniziata la nostra pedalata per le vie cittadine, sostando con una ventina di ciclisti e l’Assessore nei pressi dei punti critici da noi rilevati e commentati nelle note e conclusioni riportate più avanti. Abbiamo commentato i rischi presenti in tutti i luoghi dove ci siamo recati e le possibili soluzioni. L’Assessore ci ha spiegato cosa ha già concordato in linea di massima con FNM per risolvere il problema di accesso in bici alle scuole posto dal sottopasso di via I Maggio, nonché della nuova viabilità prevista per le bici nella zona immediatamente a sud del supermercato LIDL (opere che saranno finanziate dal comune di Gerenzano). Abbiamo chiesto all’Assessore di tenere conto delle criticità che abbiamo rilevato nel percorso e delle soluzioni da noi individuate, proponendo un sopralluogo congiunto da effettuare in un prossimo futuro con i tecnici del Comune di Saronno, per un progetto che tenga soprattutto conto di puntuali verifiche sul campo. Nel contempo, é stata confermata la disponibilità di FIAB Saronno Ciclocittà a collaborare nel progetto tecnico che si svilupperà a breve per dare seguito alla recente vincita del bando del Ministero dell’Ambiente volto ad incentivare la mobilità sostenibile nei percorsi casa lavoro e casa scuola di 11 comuni del saronnese. Uguale disponibilità è stata data per la formazione degli studenti di Saronno e comuni limitrofi prevista dallo stesso progetto (già in calendario nel comune di Turate per 95 studenti di seconda media).
Ecco cosa abbiamo verificato con la nostra pedalata:
1- Fine Corso Italia
Non c’è un’uscita per i ciclisti in fondo a Corso Italia. Tutti sono obbligati a passare sui passaggi pedonali a lato della fioriera, sulla destra o sulla sinistra.
2 – Piazza San Francesco
In questo punto possiamo vedere come sia difficile per i ciclisti che salgono da viale I maggio immettersi nel corso Italia. Stesse complicazioni per chi, dalla stazione, vuole andare in Corso. Sono tutti obbligati ad andare contromano o sul marciapiede. Ricordiamoci infatti che i percorsi per i ciclisti devono essere sicuri, ma anche il più possibile brevi.
3 – Sottopasso di via I maggio
Percorso obbligato per chi vuole raggiungere la stazione o il centro, tra cui tanti gli studenti delle vicine scuole, il sottopassaggio è stretto, senza percorsi dedicati alle bici ed è stato luogo di numerosi incidenti anche gravi con morti e feriti. Uno dei luoghi più pericolosi della città su cui è difficile trovare una soluzione a meno di non decidere di limitare il traffico automobilistico a una sola corsia, o di progettare un passaggio sopraelevato rispetto alla sede stradale per pedoni e ciclisti, cosa che ridurrebbe tra l’altro la pendenza di salita/discesa.
4 – Ciclabile di via Varese – distributore ENI
Qui è stata fatta, negli scorsi anni, una ciclopedonale dipinta di rosso, come se fosse una ciclabile, che ha creato numerose proteste tra i cittadini proprio per il fatto di essere realizzata in maniera equivoca. Anche la soluzione ciclopedonale che passa davanti al benzinaio, con un lungo passaggio zebrato, non è ideale.
5 – Via Varese
Pur essendo molto larga, via Varese non ha in questo tratto un vero percorso ciclabile ma una pista ciclopedonale solo da un lato, con il risultato che pedoni e ciclisti si ostacolano. Abbiamo segnalato alle amministrazioni comunali precedente ed attuale la possibilità di realizzare una pista ciclopedonale in sterrato e granulato calcestre tra i platani e il muro di cinta delle aree dismesse.
6 – Ciclabile per Gerenzano
I lavori sono ancora in corso, ma la ciclabile verso Gerenzano, in carico al comune limitrofo, è tutt’altro che ideale, con numerose intersezioni non risolte, ostacoli sul tragitto ed é posizionata da un solo lato. I collegamenti intercomunali sono fondamentali per garantire il flusso di bici verso luoghi d’interesse, come per esempio le scuole o la sede di lavoro.
7 – Cavalcavia di viale Rezia
Zona recentemente soggetta a lavori, questo cavalcavia porta verso una delle aree più isolate della città. Ulteriore dimostrazione di quanto la ferrovia e le infrastrutture siano impattanti per l’uso della bici a Saronno. Un collegamento ciclabile verso la rotatoria della Varesina (lato sud LIDL) dovrebbe essere reso possibile in tempi relativamente brevi, nell’ambito di accordi già conclusi con il Comune di Gerenzano.
8 – Cavalcavia di via Volonterio e le due ciclopedonali nei pressi della ferrovia
Un altro punto di passaggio fondamentale sopra la ferrovia con gravi problemi di sicurezza, e dove si sono verificati molti incidenti gravi, anche di recente. Ci sono due ciclopedonali dal solo lato delle scuole, quella sul marciapiede del cavalcavia e quella che sale dal piano della ferrovia al cavalcavia. Entrambe s’interrompono bruscamente sul marciapiede. Inoltre, la sosta selvaggia delle auto per accompagnare e ritirare i figli dal liceo classico crea moltissimi problemi, risolvibili se molti di loro utilizzassero, come capitava anni fa, la bici.
9 – Via Volonterio / Colombo
Arteria fondamentale per attraversare la città, questo percorso è sostanzialmente privo di una pista ciclabile dedicata. Solo in via Colombo esiste da un solo lato una ciclopedonale poco utilizzata.
10 – Via Legnani
Percorso fondamentale di contatto tra il centro e la periferia nord, vicinissimo all’oratorio, alla struttura di Padre Monti, alle scuole, al cinema S. Pellico e all’Ospedale. Questa strada viene spesso percorsa contromano dai ciclisti che vogliono uscire dal centro. Un contromano vietato e pericoloso ma che a oggi è una soluzione a una viabilità che obbligherebbe altrimenti a girare attorno all’ospedale per raggiungere via Cristoforo Colombo. Anche il percorso nel senso di marcia delle auto è pericoloso per via dei restringimenti della strada, delle auto e furgoni che posteggiano sporgendo verso il centro della carreggiata, per il fatto che è in discesa e alcune macchine vi transitano a velocità ben superiori ai 50 km/h., spesso rasenti al ciclista. Sarebbe auspicabile limitare la velocità a 20 Km/h a partire dalla piccola cappella posta nel muro di cinta. In prossimità del parcheggio è opportuno che il ciclista non rasenti le auto parcheggiate, ma si sposti più a sinistra a evitare di essere chiuso tra le macchine che escono dal parcheggio in retromarcia e quelle che transitano nella via.
11 – Via Pellico / Piazza Borella
Emblema degli interventi fatti senza coraggio, il tratto tra via Pellico e piazza Borella prevedeva in fase di progetto una ciclabile dedicata che potesse permettere a tutti i ciclisti della Cassina di raggiungere facilmente il centro. Si è optato invece per una ciclopedonale da un lato solo, stretta, dove ciclisti e pedoni si ostacolano, pregiudicando così l’uso della bici. La ragione? Non cancellare 13 posti auto.
12 – Via Miola
Tratto nevralgico per gli attraversamenti Nord / Sud, via Miola conduce verso luoghi pubblici importanti, come la Piscina, la scuola elementare Pizzigoni, il Campo Sportivo, la Palestra Dozio, le sedi di numerose associazioni, la parrocchia Regina Pacis con l’oratorio, l’ex-Bocciodromo. Non è prevista una pista ciclabile dedicata e i marciapiedi sono molto stretti, nonostante la via sia accesso obbligato a tutti questi servizi. Recentemente, nelle strade del quartiere è stato anche abolito il limite di 30 km/h.
13 – Ciclabile di via Miola (di fronte alla Piscina)
La breve ciclabile si sviluppa con percorso ben realizzato, protetto e piacevole, dalla via Miola, angolo via Parini, in direzione di via Roma. Purtroppo a poche decine di vetri dalla via Roma, all’altezza del distributore ENI è interrotta da una recinzione e siepe, in quanto la striscia di terreno su cui dovrebbe passare per concludersi è di proprietà di un vicino condominio. Non si potrebbero riprendere le trattative con la proprietà e, in caso di diniego, procedere all’esproprio per pubblica utilità? Nel frattempo può essere utilizzata solo per insegnare ai bambini ad andare in bicicletta(sic!).
14 – Ciclabile di via Roma
Forse la più utilizzata dai saronnesi, la ciclabile di via Roma è un esempio di “doppio senso ciclabile” con larghezza inadeguata, in sede non protetta e in una via a senso unico dove le auto transitano veloci. La rendono molto pericolosa gli attraversamenti delle auto che svoltano sulla destra in via Visconti o che si immettono da via Carugati o che transitano verso il centro nei pressi di villa Gianetti, tagliando la strada ai ciclisti che provenienti dal centro si immettono su questa. Manca inoltre l’innesto sulla rotonda di via Piave o via Marconi. Chi esce da via Roma, infatti, non sa come proseguire e finisce spesso per dover passare sul marciapiede per tutelare la propria sicurezza.
CONCLUSIONI: Saronno è una città piatta e dalle dimensioni di soli 3×3 km. Una condizione ideale per l’utilizzo della bicicletta. Purtroppo, però, la viabilità ciclistica saronnese deve fare i conti con la pervasiva presenza di infrastrutture – in primis la ferrovia – con i numerosi parcheggi auto dislocati lungo le strade, e con un traffico dalla portata esagerata che mettono in seria difficoltà la sicurezza dei ciclisti (e dei pedoni). Troppi interventi, infatti, sono stati eseguiti senza la necessaria progettualità per le biciclette, con il risultato che i percorsi dedicati sono spesso incompleti, incoerenti e condivisi con i pedoni (circa il 90% dei percorsi ciclabili saronnesi è costituito infatti da ciclopedonali). Muoversi quindi a Saronno in bicicletta non è affatto facile, anche se dovrebbe essere la prima opzione per tutti quelli che si spostano in città. Oggi molti giovani, meno giovani e anziani sfidano i pericoli della strada in bici, mentre chi può scegliere l’auto spesso lo fa proprio per sentirsi più sicuro, diventando egli stesso parte del traffico.
Una situazione che può cambiare solo con scelte politiche coraggiose e di prospettiva che devono però scaturire dai cittadini con una nuova e montante cultura della bicicletta. Saronno e i saronnesi hanno bisogno di ciclabili per migliorare la qualità della propria vita e la propria sicurezza, solo che spesso non lo sanno. Appuntamenti come la nostra pedalata per la sicurezza di domenica 1 ottobre 2017 che ha toccato 14 punti chiave della città, hanno lo scopo di contribuire a creare una sensibilità e una presa di coscienza comune.
Franco Casali Alessandro Galli