Normalmente quando si pensa al riso e alle risaie, viene in mente l’estremo oriente ed in particolare la Cina, dove le risaie a terrazzamenti costituiscono da molti secoli elemento fondamentali del paesaggio.
La decina di ciclisti che ha partecipato alla tre giorni (dal 29 settembre al 2 ottobre) da Novara a Isola della Scala (VR) lungo il percorso ciclabile “Via delle Risaie” ha potuto invece constatare che la risicoltura costituisce una realtà fondamentale nella Pianura Padana, e quasi esclusiva di talune zone del nostro territorio. Attraverso piste ciclabili, strade sterrate ed agricole, dove i campi di riso costituiscono l’unica presenza silenziosa e dorata della campagna padana, abbiamo visto e spesso attraversato fiumi, canali, chiuse e rogge che in un reticolo di centinaia e centinaia di chilometri provvedono a irrigare la campagna piemontese e lombarda.
Paesi e cittadine note e meno note, spesso dotate di importanti monumenti, quali chiese e castelli storici. Piazze grandiose, tra cui la Piazza Ducale di Vigevano, tra le più belle d’Italia, la piazza del Duomo di Pavia con l’antica statua bronzea del Regisole, la Certosa di Pavia, la Piazza del medioevale Duomo di Lodi, i castelli di Abbiategrasso, Pavia, Binasco, Melegnano, Lodi, solo per citare i più noti.
Paesi dal nome curioso come Vizzolo Predabissi e Calvignasco, già parte della città metropolitana di Milano, o Vidigulfo in provincia di Pavia. Importanti terrazzamenti nel novarese, con dislivelli di parecchi metri tra un campo e l’altro per consentire il defluire delle acque, poi terreni quasi a piano campagna e a perdita d’occhio in Lomellina, pavese e basso milanese, resi vivi dalla presenza di uccelli di palude. E ancora perle sconosciute e incontrate per caso come l’altare medievale in marmo di Candoglia, proveniente dalla Certosa di Pavia, posto nella Chiesa di San Martino a Carpiano, con all’ingresso bellissime colonne tortili nello stesso marmo.
Ci sono stati incontri con amministratori pubblici e con produttori di riso in ogni città e paesi attraversati, e si sono presentati tanti progetti di itinerari cicloturistici che interessano tutti i territori attraversati.
A Paullo abbiamo visto il bellissimo canale a corso naturale Muzza e appreso dell’importante lavoro di regolazione e monitoraggio delle acque svolto giorno e notte dai tecnici del Consorzio di Bonifica; abbiamo avuto anche il piacere di conoscere il Signor De Vecchi, discendente della famiglia che ha creato la varietà del riso Carnaroli.
A Mantova una meravigliosa serata a Casa Slow Food in cui, tra un piatto e l’altro, Gilberto Venturini ci ha incantato con tante storie sul riso, e per finire l’arrivo ad Isola della Scala, dove si teneva la 50° edizione del Festival del Riso. Prima dell’ultimo risotto, un interessante convegno sul tema “Escursionismo e turismo slow nelle terre del riso, nuove opportunità di sviluppo economico”. Sono intervenuti il Presidente della Strada del Riso Vialone nano veronese, i Coordinatori FIAB regionali di Lombardia ed Emilia Romagna, Laura Piovesan dell’associazione Via Claudia Augusta.
Sin qui il resoconto. L’emozione di aver vissuto queste intense giornate, in silenzio assoluto e nel rispetto della natura con la nostra amata bicicletta, resta nel cuore di chi ha partecipato.
Il percorso, l’itinerario n. 10 del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica redatto anche con il contributo dell’area tecnica di FIAB Onlus, ha toccato 7 Province (Novara, Pavia, Milano, Lodi, Cremona, Mantova, Verona), 7 Parchi (Parco Lombardo della Valle del Ticino, Parco Agricolo Sud Milano, Parco Adda Sud, Parco Oglio Nord, Parco Oglio Sud, Parco del Serio, Parco del Mincio), 8 siti “Rete Natura 2000”, 12 stazioni di corrispondenza per il servizio treno + bici. Sotto il link per le foto, il tracciato complessivo 2016 ed altri link che descrivono le caratteristiche, altimetria e distanze delle varie tratte del percorso.
Franco Casali e Piercarlo Bertolotti