Notizia n° 1: una campagna durata anni quella della Fiab per avere a favore dei pendolari in bici la copertura Inail in caso di infortunio nel percorso casa-lavoro. E finalmente ha avuto il meritato successo: la legge 221 del 28.12.2015 . Con la Fiab si sono impegnati #Salvaiciclisti, ECF, un gruppo di parlamentari di vari partiti. Tutti i dettagli e la storia di questa campagna sono sul sito Fiab.
Notizia n° 2: in questi primi giorni di febbraio apprendiamo da Repubblica.it, cronaca di Milano, che la giunta uscente del Sindaco Pisapia ha deciso di seguire l’esempio francese di incentivare i pendolari in bici con il riconoscimento di un compenso monetario a chilometro (circa 25 centesimi). Si può commentare con ironia su notizie del genere (figurati se nel web i soliti ignoti, o anche noti, si lasciano scappare occasioni come questa …) ma è oggettivo che chi si sposta in bici crea esternalità positive (=benefici a terzi) rispetto alle esternalità negative (=effetti negativi su terzi) di chi fa lo stesso percorso in auto: pensiamo solo a rumore, inquinamento, spazio occupato sia per sosta che per movimento. Perciò un compenso monetario è un simbolico atto di giustizia economica, senza implicazioni moralistiche, che a volte fanno malauguratamente ingresso nelle discussioni sulla mobilità sostenibile.
Siamo comunque consapevoli che l’efficacia di un provvedimento dipende da quanto fa parte di un sistema. Ma di questo passo ci arriveremo, al sistema …