Varese: amministrare, pedalare …

Amministrare una città, ottenere e mantenere il consenso, mediare tra esigenze diverse di chi ci vive e lavora, non è facile. Però anche fare cittadinanza attiva, portare avanti interessi legittimi e trasparenti, in forma associativa, ha le sue belle difficoltà.

Veniamo dritti al punto: all’inizio dell’esperienza del centrosinistra al governo di Varese, nel 2016, avevamo delle aspettative come associazione che si occupa di mobilità sostenibile. Dopo 8 anni non si sono avverate.

Nel 2019 scrivevamo sul nostro sito un nostro giudizio di metà mandato della prima giunta Galimberti QUESTO .

Negli anni, con i limiti di una associazione puramente di volontari ma anche con costanza, siamo stati propositivi. Citiamo solo alcuni esempi, come la proposta su VIA MANIN , il webinar sulla CULTURA TECNICA DELLA MOBILITA’ CICLISTICA , la proposta del SENTIERO URBANO VIA AGUGGIARI – VIA CRISPI .

Poi, però, ci siamo resi conto che la nostra propositività non era considerata utile, nè politicamente, nè per la semplice amministrazione. Ci siamo trovati ad inviare una lettera al Sindaco, severa ma meditata e condivisa tra gli attivisti di Fiab Varese Ciclocittà APS: QUESTA .

Non ci siamo fermati, si veda ad esempio la nostra INDAGINE SUI PARCHEGGI BICI DEI SUPERMERCATI oppure quella sui VARI TIPI DI CICLISTI VARESINI .

Abbiamo cercato la “nostra strada” insomma, e continueremo a farlo.

Varesenews ha pubblicato ai primi di febbraio un nostro intervento, che La Prelpina aveva declinato, di risposta ad osservazioni di consiglieri di opposizione (Lega per Salvini): QUESTO .

Ci siamo rivolti alla Provincia e alla Regione ad ottobre, quando abbiamo capito che era al tramonto l’idea (meglio: l’illusione) di riportare in attività la Ferrovia della Valmorea, con QUESTA lettera.

Continuiamo a sperare che la mobilità attiva e sostenibile a Varese non sia considerata dalla politica un argomento marginale.

LS