Bordeaux e la costa sull’oceano

Da qualche anno si ponevano due scelte: ripercorrere viaggi già fatti – almeno in parte –
o cercare nuove mete all’estero.

Bordeaux: questo il luogo da visitare individuato per il cicloviaggio del 2024. Non rimaneva che acquistare i biglietti dell’aereo, caricare le bici sul furgone e partire.

Sabato mattina, passati con il furgone delle bici a prendere Ornella in Val D’Aosta, abbiamo proseguito per la Francia e dopo la sosta notturna siamo finalmente arrivati al parcheggio dell’aeroporto per lasciare il furgone per 4 giorni. Però, nonostante la zona fosse recintata, con videocamere e sbarre di entrata e uscita, abbiamo notato alcune auto e furgoni con vetri rotti e oggetti sparsi fuori dall’abitacolo. Ci ha colto una grande preoccupazione, abbiamo avvertito i responsabili e siamo, comunque, partiti con le bici per Arcachon mantenendo il timore di trovare il furgone vandalizzato al nostro ritorno.

Vista Arcachon abbiamo continuato a pedalare lungo l‘oceano fino alla “dune de Pilat”, la più alta
d’Europa circondata alla base da una pineta e da punti d’accoglienza del turismo di massa che
denotava la meraviglia unica e divertente e di questa collina di sabbia dall’altezza variabile per la
sabbia portata, o tolta, dal vento impetuoso dell’oceano Atlantico.

La regione delle Landes si estende da Arcachon per quasi 200km fino a Biarritz ai piedi dei Pirenei
cioè i paesi baschi francesi, una volta un immenso acquitrino ora una pineta lussureggiante che
lascia il posto solo alla sabbia delle grandi spiagge. L’abbiamo attraversata percorrendo una
bellissima pista ciclabile che si sviluppa nella foresta vicino all’oceano, fermandoci
per visitare i vari paesini che incontravamo.

Così sospinti dal vento favorevole siamo giunti al quarto giorno alla perla turistica della regione: Biarritz.
Superato fotunosamente un guasto tecnico ad una bici, giunti presto nel pomeriggio, abbiamo visitato
brevemente la città pensando di vederla meglio il mattino seguente ma purtroppo il meteo, che
fin ad allora ci era stato propizio anche se fortemente variabile, ci ha sorpreso negativamente con una
pioggia leggera che ci ha indotto a recarci alla stazione ferroviaria per prendere il treno verso
Bordeaux.
Abbiamo fatto conoscenza con le contraddizioni delle ferrovie francesi in materia di
trasporto bici sui treni che sono permessi ma solo per un numero esiguo di posti per cui ci siamo divisi su
più convogli. Giunti nella meravigliosa città sulla Garonna, un cocktail inebriante di antico savoir-faire, architettura avveniristica e street life urbana, con una elegante città vecchia e un lungo fiume assai vivace, circondata da rigogliosi vigneti baciati dal sole che ne fanno il cuore della cultura enologica francese.

Immancabile la vista al villaggio medievale di Saint Emilion la cittadina vinicola più suggestiva e
pittoresca della regione meritava un’escursione in giornata per visitare la città vecchia in pietra
dorata, patrimonio Unesco dell’Umanità. Altra escursione in giornata era doverosa nel Medoc dove
nei suoi chateaux si trovano alcuni dei più rinomati vigneti di Bordeaux. Otto appellations
provengono dalla regione, una delle zone di produzione vinicola più rinomate nel mondo.

Una giornata intera l’abbiamo dedicata a girovagare nella città dei girondini. Alcuni dei suoi edifici
più rappresentativi risalgono al Medio Evo e alcuni quartieri completamente rifatti nel XVIII secolo
ora sono le eleganti bellezze di Bordeaux.
Negli anni ’90 le facciate in pietra calcarea, annerite dal tempo, dei palazzi settecenteschi furono
riportate all’originario splendore color crema e nel 2007 l’UNESCO proclamò il centro città
Patrimonio dell’Umanità.

Il futuro si trova lungo le sponde del fiume, dove gli architetti contemporanei stanno realizzando
scintillanti torri di uffici in vetro e acciaio, grattacieli ecosostenibili e strabilianti edifici. L’arco di
vetro del centro culturale La Méca e il nuovo musée de la Mer et de la Marine sono emblematici
dell’architettura di domani.

Per completare il piacere della visita a una città magnifica non poteva mancare la degustazione di
un prodotto forse il più significativo della Francia, sia mediterranea che atlantica: le ostriche
accompagnate da un ottimo bicchiere di vino: salutissimi a tutti i ciclo-eno-gastro-culturisti.
Cesare