Il 20 novembre 2025 è uscito il 22° Rapporto sulla Mobilità degli italiani di Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti) con i dati dell’anno 2024 e in qualche tipo di statistica, anche del primo semestre 2025.
E’ una lettura sempre interessante e ricca di spunti, e quello reso pubblico nei giorni scorsi conferma alcuni dati già visti nei rapporti precedenti, come l’utilizzo prevalente dell’auto privata, ma segnala anche alcune tendenze verso un cambiamento che lascia sperare un certo riequilibrio di questa modalità dominante, non presente in tal misura in altri paesi europei e che nelle maggior parte delle città italiane è un problema da risolvere.
Lo stato di fatto non è meramente conseguente a situazioni oggettive, ma in gran parte dipende da una inerzia comportamentale che merita di essere messa in discussione.
Segnaliamo due commenti apparsi tempestivamente e ben argomentati: quello di Pinzuti su Bikeitalia e quello di Fasanella su Greenkiesta.
Per l’aspetto che interessa maggiormente il livello locale è interessante la sezione dedicata ai PUMS (Piani Urbani di Mobilità Sostenibile).
Le linee guida sono elaborate e livello europeo, e a livello nazionale opera l’Osservatorio gestito da Euromobility con il patrocinio del M.A.S.E. (Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica), per circa 200 piani adottati o in corso di elaborazione.
E’ previsto un monitoraggio biennale di ciascun piano e un aggiornamento quinquennale.
Un PUMS efficace deve includere obiettivi chiari, un monitoraggio costante e mostrare un adattamento nel tempo che dia impulso ai progressi ottenuti.
Deve avere un approccio partecipato per assicurare consenso e sostegno dei cittadini.
A questo punto invitabile pensare ai PUMS delle nostre città, a quello di Varese ad esempio.
Ci sarà una volontà effettiva di condividere numeri e ascoltare la voce delle minoranze che hanno una “visione” della città futura con meno auto private “occupanti” lo spazio pubblico ?
