Quando abbiamo scelto questo tipo di meta, tra le varie opzioni di viaggio, avevamo in mente due cose: il mar Baltico e l’Europa nord-orientale. Successivamente, facendo delle ricerche riguardo ai Paesi bagnati dal Baltico abbiamo immediatamente pensato alla Polonia. Così, ne è nata l’idea…
Il mar Baltico è un mare interno dell’Oceano Atlantico settentrionale circondato dai territori dell’Europa centrale e orientale, dalle isole danesi e dalla Penisola scandinava. In antichità veniva considerato un’importante rotta commerciale.
Fatta questa breve premessa storico-geografica, ritorniamo al nostro viaggio, che per alcuni di noi inizia un paio di giorni prima dall’affascinante e vibrante metropoli berlinese. Ed è proprio la città di Berlino che ci porta a fare una profonda riflessione sull’importanza della memoria e al tempo stesso ci fa assaporare l’attesa di quel lungo viaggio, in bicicletta, con destinazione Danzica. Un percorso della durata di nove giorni cambiando continuamente città, con una media di circa 50 km giornalieri.
La mattina del cinque agosto partiamo da Berlino per raggiungere Świnoujście, al confine con la Germania, dove incontriamo il resto del gruppo. Un viaggio di circa tre ore affollatissimo di gente, tutta diretta verso le più popolari località balneari della zona, che mi ricorda molto il nostro “treno del mare”. L’itinerario inizia proprio da questa cittadina turistica di pescatori, porto sul mar Baltico e della laguna di Stettino. Qui incontriamo gli altri e partiamo con destinazione Międzywodzie. Le biciclette le avevamo affittate mesi prima via web tramite un bike renting situato a Danzica. Un servizio abbastanza comodo, che permette di viaggiare in tranquillità, senza dover pensare al trasporto del proprio mezzo.
Online è possibile trovare vari noleggiatori che in base alle esigenze del cliente organizzano servizi di transfert, che come nel nostro caso, da Danzica le hanno trasportate fino a Świnoujście. (foto 1)
Così… inizia un’altra incredibile avventura e finalmente arriva quella tanto attesa sensazione di libertà e leggerezza, mi fa ritornare bambina. Un percorso ciclabile lungo Eurovelo 10 e 13 totalmente immerso nella natura, diviso da un lato dal bosco pieno di pini baltici che creano ombra e danno una piacevole sensazione di freschezza e dall’altro il mare con la sua bellissima costa. Uno spettacolo naturalistico a cielo aperto che farà da protagonista per quasi tutti i nove giorni di viaggio. (f.2)
Dopo circa tre ore di bici arriviamo a Międzywodzie. Una tipica cittadina turistica lungo la costa baltica, appartenente al voivodato della Pomerania occidentale. Decidiamo di fermarci a cenare in un bar della zona con una terrazza panoramica mozzafiato, per poter godere del tramonto e assaggiare i piatti tipici che sono principalmente a base di pesce fritto, cavolo e patate. Ma, ovviamente, non può mancare un brindisi con la birra locale. (f.3)
Prima di proseguire verso la prossima destinazione, apro una breve parentesi riguardante gli alloggi, la cucina e le loro bellissime piste ciclabili. Partendo dal presupposto che il nostro obiettivo era quello di spendere poco, si è optato per appartamenti e ostelli in condivisione. Per ciò che concerne, la cucina la costa baltica polacca è soprattutto a base di pesce come halibut, lucioperca, merluzzo e aringa affumicata quest’ultima più consumata nella Penisola di Hel. Inoltre, vi sono piatti di carne tra cui il gulash, o ancora le zuppe, il loro formaggio di latte di pecora che viene utilizzato sia per il dolce che per il salato, i pierogi che sono dei ravioli ripieni di carne, patate e formaggio, pesce o verdure simili alla nostra pasta ripiena. Il tutto, solitamente accompagnato da insalate di patate, cavolo, barbabietola, panna acida e dalle loro innumerevoli birre locali e dalla vodka. I ristoranti accettano la carta ed è preferibile optare per il pagamento nella loro moneta, facendo sempre attenzione al tasso di cambio.
A livello urbanistico è tutto ben organizzato: le strade sono suddivise tra piste ciclabili e zone pedonali. Al riguardo, sono rimasta molto colpita dalle strisce pedonali lungo le ciclabili e dall’estremo rispetto degli automobilisti nei confronti sia dei ciclisti sia dei pedoni. Questo tipo di educazione stradale l’ho ritrovata per tutto il viaggio e la considero un grande esempio di senso civico.
Chiusa parentesi, ritorniamo alla nostra avventura: l’indomani da Międzywodzie ci dirigiamo verso Dziwnów un’altra località balneare della costa baltica nord-occidentale, alla foce del fiume Dziwna. Questo paese lo vediamo solo di passaggio in quanto siamo diretti a Kołobrzeg che dista all’incirca 65 km. Lungo percorso ci fermiamo ad ammirare la bellezza del panorama e a fare qualche scatto fotografico. Ancora una volta siamo circondati da un lato dalla costa balneare e dall’altro dal bosco con i suoi fitti pini baltici. (f.4)
Ispirati dalla bellezza della costa e dalla freschezza del bosco ne approfittiamo per una pausa pranzo e un bagno al mare, per poi arrivare in tardo pomeriggio a Kołobrzeg. Quest’ultima è una città portuale situata sul mar Baltico, nell’area nord-occidentale alla foce del fiume Parsęta. Sede termale ma anche culturale, in estate ospita vari concerti musicali. Tra le varie attrattive turistiche va ricordato il faro, una torre alta 26 metri collocata all’entrata del porto.
A Kołobrzeg optiamo per una cena di cucina georgiana, l’unico posto aperto in prima serata in grado di sfamare dodici persone. Il gestore ci accoglie con un sorriso servendoci dell’ottimo cibo. Così dopo aver mangiato e ascoltato della buona musica il giorno seguente partiamo per Koszalin. Una località dell’entroterra non lontanissima dalla costa, considerata la più imponente città della regione della Pomerania Centrale. Tuttavia, ci tengo a sottolineare che in questa area della costa baltica pur essendo turistica, gli esercizi commerciali li abbiamo trovati chiusi abbastanza presto a differenza della penisola di Hel e di Danzica, Gdynia e Sopot. La sensazione che ne ricevo da questa prima parte del tour è quella fare un tuffo nel passato, come se fossi negli “anni Ottanta”.
Il giorno dopo, ci svegliamo sotto la pioggia ma decidiamo di partire lo stesso per raggiungere Darłowo a circa 40km. Lungo il percorso ciclabile il paesaggio inizia a cambiare diventando di tipo rurale formato da tanti villaggi agricoli che ritroviamo lungo la strada. Arrivati a destinazione, rimaniamo folgorati dalla bellezza della di Darłowo. Quest’ultima, sita sul Mar Baltico, è una località balneare del distretto di Sławno voivodato della Pomerania Occidentale. Famosa per il castello dei Duchi di Pomerania ma anche per la chiesa di Santa Maria del XIV secolo. (f.5)
Altro giorno e altra meta: Słupsk, la terza area urbana della Pomerania Occidentale (dopo Stettino e Koszalin). Sorpresi da un’improvvisa tempesta ci dirigiamo immediatamente verso gli alloggi, ma la fame e la voglia di visitare la città è tale da farci uscire lo stesso. Mentre passeggiamo sotto la pioggia mi soffermo a osservare ogni minimo dettaglio, trovando questo luogo estremamente suggestivo. L’indomani ci risvegliamo sotto un bellissimo sole facendo colazione in una panetteria del centro storico. La Signora ci accoglie con un sorriso indicandoci dei panini dolci ripieni di mirtilli appena sfornati, che decidiamo di acquistare senza farcelo dire due volte. Una dolcissima coccola per iniziare una nuova giornata, volutamente lenta, in direzione Sopot. Alla stazione di Słupsk lasciamo le bici al noleggiatore, e prendiamo un treno per Sopot dove ritireremo le nostre amiche a due ruote per poi ripartire verso Gdynia. A Sopot facciamo una breve pausa: un bagno al mare, qualche foto e una visita alla città, in particolar modo alla Crooked House (la casa storta). Un’attrazione architettonica dalle forme sinuose e curve, ideata dalle famiglie Szotyński e Zaleski, che si inspira ai disegni di Fritz Baumann al cui interno è possibile trovare vari negozi. (f.6)
All’improvviso dagli “anni Ottanta” ci ritroviamo catapultati ai giorni nostri. Sopot, Gdynia e Danzica costituiscono la cosiddetta ‘Tripla Città’, una denominazione avvenuta a fine marzo del 2007 definendo queste tre località come un vero e proprio agglomerato urbano. Infatti, il paesaggio è totalmente cambiato da un territorio più agreste sembra di essere passati alla “Riviera Adriatica”: spiagge attrezzate, lussuosi hotel, centri commerciali e prezzi notevolmente più alti. Da Sopot, dopo pressappoco una decina di km, arriviamo a Gdynia. Quest’ultima è situata nella baia di Danzica sul Mar Baltico. Città portuale che da borgo di pescatori si è trasformata in uno dei territori urbani più giovani della Polonia; oggi è tra le mete di villeggiatura preferite dai polacchi.
Il giorno successivo, siamo diretti Władysławowo avvicinandoci sempre di più alla penisola di Hel. Władysławowo è una cittadina turistica di pescatori situata sulla costa Baltica e sulla baia di Puck, culturalmente attiva soprattutto a livello musicale.
La mattina seguente proseguiamo per Danzica, ultima tappa del nostro viaggio. Percorriamo il tragitto sulla meravigliosa penisola di Hel, un lembo di terra lungo 35km che divide la baia di Puck da quella del mar Baltico. (f.7)
Ancora una volta ci ritroviamo di fronte a un percorso urbanistico ben organizzato ideale per ciclisti e pedoni tramite il quale è possibile visitare da un lato la baia di Puck e dall’altro la costa Baltica. Lungo il tragitto troviamo parecchi villaggi dove è possibile mangiare l’aringa affumicata e al tempo stesso ammirare le migliaia di persone che praticano sport acquatici come vela e kitesurf…il cielo e il mare si trasformano in uno spettacolo a colori. (f.8 e f.9)
Giunti a Hel, un grazioso villaggio di pescatori situato alla fine della penisola nell’area di Puck, il noleggiatore viene a ritirare le biciclette per poi eventualmente poterle riutilizzare a Danzica. A riguardo, apro una breve parentesi, sottolineando che grazie a uno sconto di gruppo abbiamo scelto di effettuare tre transfer lungo tutto l’itinerario, un servizio abbastanza comodo che ci ha evitato di trasportare le bici sui vari mezzi di trasporto. Inoltre, da Hel a Danzica è possibile prendere il treno, noi però abbiamo optato il traghetto in modo da poter godere ancora di più della bellezza e della lentezza del viaggio.
Infine, salutate le nostre affidabilissime compagne a due ruote che ci hanno permesso di assaporare questi territori centimetro dopo centimetro e di respirare l’essenza dei pini baltici, il nostro tour arriva a destinazione. A Hel siamo pronti a traghettare lasciandoci la penisola alle spalle…due ore di battello con un tramonto mozzafiato verso Danzica. (f.10)
Facciamo il nostro ingresso a nel capoluogo del voivodato della Pomerania in tarda serata, completamente avvolti dalle luci e dalle casette colorate, la prima impressione è quella di essere arrivati ad Amsterdam! (f. 11 e f.12)
Descrivendo brevemente Danzica va ricordato che è la seconda città polacca, dopo Cracovia, ad avere un ricco patrimonio storico-culturale. Originata sulle rive del fiume Motława un ramo del delta della Vistola è situata nell’area fluviale di Żuławy, le cui sue estremità orientali si affacciano sulla Laguna della Vistola. Chiamata Gdańsk in polacco, oggigiorno, rimane uno degli esempi più emblematici di architettura fiamminga in Europa centro-orientale. (f.13)
Ma come tutte le cose belle siamo arrivati alla fine. L’indomani decidiamo di fare una visita guidata per la città e poi un’ultima cena a base di prodotti tipici senza farci mancare la birra e la vodka, quest’ultima gentilmente offerta dal gestore del locale.
Il nostro viaggio si conclude qui, con un brindisi e un pensiero rivolto alla prossima destinazione.
Chiara.