“La bicicletta inizia sempre con un miracolo. Per giorni tremiamo, esitiamo, diciamo a noi stessi che non ci libereremo mai di quella mano che ci guida da sotto la sella.”La bicicletta inizia sempre con un miracolo. Per giorni tremiamo, esitiamo, diciamo a noi stessi che non ci libereremo mai di quella mano che ci guida da sotto la sella.
Mio padre e mia madre si davano il cambio per tenermi e di sicuro anche uno o l’altro dei miei cugini, quello o quella da cui avevo ereditato la biciclettina.
Avevano tolto le rotelle laterali dalla ruota di dietro e io imboccavo il prato davanti alla nostra catapecchia nel senso della leggera pendenza, per approfittare dello slancio.
Cercavo il punto magico in grado di far stare in piedi un armamento che normalmente starebbe disteso, facevo (già) dei ruzzoloni e rimontavo in sella.
E poi, una mattina, non ho sentito più il rumore dei passi di corsa dietro di me, né il respiro ritmato alle mie spalle. Era successo il miracolo. Andavo in bicicletta. Avrei voluto non rimettere più piede a terra per paura che il miracolo non si ripetesse. Esultavo.
Feci il giro della casa, dimostrando così a me stesso che ero capace di fare quattro svolte a destra (per alcune settimane ho preferito svoltare a destra). Non avevo più paura di niente. Passavo a tutta velocità accanto al cespo di ortiche che di solito mi faceva tanta paura e percorrevo senza panico il lungo sentiero solitario dietro casa, per poi tornare sul davanti, trionfante ma ancora incapace di alzare il braccio in segno di vittoria.
Da quel miracolo non mi sono più ripreso.
Imparare a nuotare non mi ha emozionato allo stesso modo e solo il saper leggere ha eguagliato per intensità il saper pedalare. A pochi mesi di distanza ho imparato quindi, in quest’ordine, ad andare in bicicletta e a leggere. Per il Natale dei miei cinque anni ero un uomo fatto: sapevo già quale sarebbe stato il mio lavoro e quale il mio passatempo preferito.”
tratto da IO E LA MIA BICICLETTA di Paul Fournier (pag.33) edito da ALVENTO, e uno dei libri regalato alla Biblioteca di Varese dalla nostra Associazione.