Saronno: ciclabile sì, ma ben progettata

CICLOMETROPOLITANA SARONNESE – dalla Sezione di Saronno di Fiab.
Il 23 febbraio sera, nell’aula magna Aldo Moro, è stata presentata la proposta progettuale “Ciclometropolitana saronnese” con cui 11 Comuni del saronnese hanno deciso di partecipare a un bando nazionale di mobilità sostenibile. Questo bando, che fa seguito del D.M. n. 208 20.07.2016, si riferisce al “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro” e definisce i termini per la presentazione dei relativi progetti (Nota 1).
Riteniamo estremamente positivo il fatto che undici comuni abbiano collaborato, al di là del colore politico delle singole amministrazioni, nel predisporre una proposta progettuale condivisa. Mai più percorsi ciclabili che finiscono nel nulla o mal realizzate o segnalate, ma ciclabili intercomunali ben raccordate tra loro, realizzate con dimensioni analoghe e materiali adatti ed omogenei, ben segnalate. La maggior parte degli sviluppi progettuali di tipo ciclabile o ciclopedonale proposti riguardano raccordi o integrazioni di percorsi esistenti, siano essi già presenti nei parchi, in ambiti urbani o intercomunali. Un aspetto senz’altro importante, perché è fondamentale raccordare e migliorare l’esistente per garantire fruibilità, efficacia e sicurezza dei percorsi. Mentre ci auguriamo vivamente che il progetto possa raggiungere un punteggio sufficiente per essere cofinanziato dal Ministero, vorremmo riprendere alcune delle considerazioni emerse nel dibattito del 23 febbraio sera.
Tra quanto proposto emerge la previsione di riutilizzo del sedime della tratta dismessa della ferrovia Saronno-Seregno, dalla località Solaro Introini al ponte in ferro sulla linea FNM Saronno-Milano. Importante per la lunghezza del percorso urbano sviluppabile in sede propria lungo l’asse est-ovest della città, ma soprattutto per il collegamento protetto casa-scuola e casa-lavoro tra la stazione FNM di Saronno, i quartieri di a ovest di Saronno  e i vicini comuni di Ceriano Laghetto e Solaro, e tutto il territorio compreso nei Parchi del Lura e delle Groane. L’idea iniziale di riuso sostenibile del sedime quale parco lineare cittadino, nata già nel 2009 e sostenuta dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Varese, da cittadini ed associazioni ambientaliste, si era poi evoluta con il contributo di FIAB Saronno Ciclocittà nel prevedere anche lo sviluppo di un percorso ciclopedonale di collegamento con i comuni vicini. Così era infatti previsto dal Protocollo d’Intesa firmato in data 8 marzo 2015 tra i Comuni di Saronno, Solaro, Ceriano Laghetto ed i Parchi del Lura e delle Groane.
L’Assessore ai LL.PP. Lonardoni, oltre all’interessante collegamento ciclopedonale tra ferrovia e le scuole poste nella zona del Santuario, ha esposto l’idea di demolire la massicciata della ex-ferrovia per rispondere a esigenze di migliore circolazione di auto e pedoni nelle vicine vie don Monza e Filippo Reina. Riteniamo che quando si partecipa ad un bando per migliorare la mobilità sostenibile, questo debba essere l’obiettivo prioritario da porsi. A nostro avviso, l’idea di sbancare la massicciata non è un progetto lungimirante, ma realizza solo in un’opera di “movimento terra”. A parte i notevoli costi richiesti dalla rimozione e trasporto del materiale di risulta, questa proposta crea due attraversamenti stradali con conseguente riduzione della sicurezza per ciclisti e pedoni, nonché una barriera architettonica con un dislivello notevole tra il piano campagna realizzato ed il ponte ferroviario posto a circa 8 metri di altezza. Dislivello superabile solo con una rampa con pendenza ben superiore all’attuale, mentre la pendenza della rampa ferroviaria esistente è inferiore all’1%. Non è stato poi spiegato che utilizzo si vorrebbe fare dell’area così realizzata, attualmente vincolata a verde dal PGT vigente.
Vista l’importanza che l’intervento di riuso del sedime riveste per Saronno ed il saronnese, condividiamo l’intervento dell’Arch. Laura Gianetti, Presidente Ordine degli Architetti della Provincia di Varese. L’Architetto, dopo aver accennato a soluzioni realizzate in quota, alla “High Line” di New York e presentato delle slide di opere realizzate, ha invitato l’amministrazione a promuovere un concorso di idee tra progettisti, al fine di trovare le migliori soluzioni anche, e soprattutto, dal punto di vista paesaggistico ed ambientale. Ci preme ricordare che lo stesso bando ministeriale prevede il coinvolgimento di soggetti terzi per lo sviluppo di progetti in partenariato, quali università, enti di ricerca, imprese e associazioni, con particolare riferimento a quelle giovanili e/o senza scopo di lucro, e che tale partenariato contribuisce ad incrementare il punteggio da attribuire ai progetti presentati nell’ambito del bando ministeriale.
Visto il grande impatto che riveste per il nostro territorio un intervento di riuso del sedime ferroviario dismesso della Saronno-Seregno, ci auguriamo vivamente che il progetto di massima esposto ieri sera possa essere rivisto, affinché esso possa rispondere alle necessità collettive della città: ambiente, bisogno di verde, sicurezza di pedoni e ciclisti. Pensiamo un po’ più in grande, anziché cercare soluzioni ibride che cercano di accontentare un po’ tutte le esigenze, dando così luogo a realizzazioni prive di identità specifica e frutto di compromessi, anziché promuovere scelte coraggiose e innovative per la città. Nuovi apporti di idee forniti da un concorso aperto ai cittadini non possono che migliorare un progetto in termini di originalità, qualità architettonica ed ambientale, mobilità e sostenibilità. (Nota 2)

FC

FIAB Saronno – Ciclocittà

(Nota 1) Il Programma prevede “il finanziamento di progetti, predisposti da uno o più enti locali e riferiti a un ambito territoriale con popolazione superiore a 100.000 abitanti, diretti a incentivare iniziative di mobilità sostenibile, incluse iniziative di piedibus, di car-pooling , di car-sharing , di bike-pooling e di bike-sharing, la realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola, a piedi o in bicicletta, di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici e delle sedi di lavoro, anche al fine di contrastare problemi derivanti dalla vita sedentaria. Tali programmi possono comprendere la cessione a titolo gratuito di «buoni mobilità» ai lavoratori che usano mezzi di trasporto sostenibili”.                 I progetti, alla cui attuazione sono destinati 35 milioni di euro, sono cofinanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con una percentuale non superiore al 60% del totale dei costi ammissibili.
(Nota 2) Il Programma Operativo di Dettaglio da predisporre in caso di assegnazione del bando potrà includere questi nuovi aspetti.