Diario di viaggio – 5 giorni in Maremma con 17 cicloenogastroculturisti
Giorno 1 – Da Follonica a Massa Marittima
Il mare di Follonica ci saluta con il suo profumo salmastro mentre i pedali iniziano a girare. La pineta ci accompagna nei primi chilometri, fresca e silenziosa. Più avanti la strada si arrampica verso le colline metallifere e improvviso un acquazzone ci coglie impreparati costringendoci a dividerci in ricerca di qualche riparo. Poi la pioggia, come era arrivata, lascia il posto a qualche squarcio d’azzurro, non sufficiente però a riscaldarci: il gruppo si ricompatta, qualcuno scherza per alleggerire la salita, altri si concentrano sul ritmo. L’arrivo a Massa Marittima è un premio: il borgo medievale ci accoglie con la sua piazza e la Cattedrale di San Cerbone che sembra vegliare su di noi. La sera, attorno a un tavolo imbandito con una sontuosa cena toscana, brindiamo al primo giorno di avvento.
Giorno 2 – Da Massa Marittima ad Alberese passando per Montemassi
La mattina porta con sé un cielo limpido e la voglia di esplorare. Pedaliamo tra vigneti e uliveti fino a Montemassi, dove il castello domina la valle. Ci fermiamo a osservare il panorama: sembra un dipinto vivo, con i colori della Maremma che si fondono tra colline e pianura. La discesa verso Grosseto è veloce, il vento ci accarezza il volto. Nel pomeriggio raggiungiamo Alberese, porta del Parco della Maremma. Qui la natura è protagonista: cavalli bradi e vacche maremmane ci ricordano che siamo ospiti in un territorio selvaggio e autentico.
Giorno 3 – Castiglione della Pescaia e Diaccia Botrona
Oggi il ritmo è più dolce. La costa ci guida fino a Castiglione della Pescaia, borgo marinaro che profuma di salsedine e storia, prima di entrare nel borgo non può mancare un breve bagno nel Mar Tirreno. Passeggiamo tra le stradine, e saliamo fino al castello, da cui lo sguardo abbraccia il mare infinito. Nel pomeriggio ci immergiamo nella Riserva Diaccia Botrona: un silenzio quasi mistico, interrotto solo dal volo dei fenicotteri rosa e dal richiamo degli aironi. La natura qui è pura poesia. Rientriamo ad Alberese stanchi ma col cuore colmo di immagini indimenticabili.
Giorno 4 – Parco dell’Uccellina, Talamone e Bocche dell’Ombrone
La giornata più intensa. Entriamo nel Parco dell’Uccellina: la macchia mediterranea ci avvolge, i sentieri si snodano tra torri costiere e panorami mozzafiato. Ogni salita regala una vista nuova, ogni discesa un brivido di libertà. Raggiungiamo le Bocche dell’Ombrone, dove il fiume incontra il mare: un luogo sospeso, dove acqua dolce e salata si fondono. Infine approdiamo a Talamone, borgo marinaro con la sua rocca aldobrandesca che domina il promontorio e ricorda il passaggio di Garibaldi a raccogliere i volontari che qui si imbarcarono per la spedizione dei Mille. La cena tipica maremmana è il coronamento perfetto di una giornata epica.
Giorno 5 – Saluti e ritorno
L’ultimo giorno ha il sapore dolce-amaro delle partenze. Qualcuno pedala ancora per raggiungere la stazione di Grosseto, altri vi si recano con il furgone. Ci ritroviamo tutti insieme per un ultimo saluto: i volti sono segnati dalla fatica, ma gli occhi brillano di soddisfazione. La Maremma ci ha regalato paesaggi, emozioni e amicizie che resteranno con noi. Ci salutiamo con la promessa di ritrovarci presto, magari su nuove strade da scoprire.
Questo diario restituisce non solo l’itinerario, ma anche le sensazioni di un gruppo che ha vissuto la Maremma con il cuore e con le gambe.
Cesare *