COSTIERA AMALFITANA: LIMONI E PINETE, MARE E ROCCE

Andava fatta!

Dopo i timori della vigilia per il traffico che tanti raccontavano estremamente caotico l’abbiamo pedalata tutta da Sorrento a Salerno: la costiera amalfitana, patrimonio
dell’umanità dal 1997, un gioiello rinomato in tutto il mondo.
Le sue bellezze naturali e i suoi paesaggi pittoreschi visti dalla bicicletta sono stati ancora più belli, nonostante un po’ di traffico a Positano e Amalfi, pedalare tra limoneti e vista sul mare, tra paesaggi dolci e mozzafiato che ad ogni curva ci invitavano a fermarci per ammirarli e fotografarli è stato veramente straordinario.
L’abbiamo visitata in due giorni prendendoci tutto il tempo necessario per non rovinare l’armonia dello spettacolo che stavamo ammirando, dobbiamo dire, purtroppo, che le istituzioni e viabilità locale sono ancora molto fredde e ostacolanti ai turisti in bici: di strada da fare ce n’è ancora parecchia. Poi dal terzogiorno del ciclo viaggio abbiamo abbandonato le zone turistiche per inoltrarci nei sinuosi, deserti colli della Basilicata per salire su quelle che forse sono le più impervie montagne della zona, quelle che per similitudine vengono chiamate Dolomiti Lucane.
Qui è cambiato completamente il paesaggio, i colori del mare blu il grigio della roccia e il verde dei limoni della costa ha lasciato spazio a tutte le tonalità del verde della rigogliosa natura collinare, le salite sonodiventate dure impervie ma con quasi assoluta assenza di traffico automobilistico che per noi ciclo turisti è una condizione ideale per viaggiare, a Castelmezzano abbiamo dormito e gironzolato per le viuzze, a Pietrapertosa posto all’altitudine di 1088 m s.l.m. siamo stati fortunati perché casualmente ci siamo incontrati con una guida del posto che ci ha condotto a visitare il castello risalente all’epoca romana e sfortunatamente non si è potuto aprire la porta della Chiesa Madre costruita nel 1400. Da qui seguendo una strada con alcuni saliscendi ci siamo inoltrati nel Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane alla fresca ombra di belli e fitti boschi, abbiamo proseguito scendendo in val D’Agri e poi iniziare la salita nel Parco Nazionale del Pollino. Siamo saliti fino al colle dell’Impiso 1600 m s.l.m. tra pinete di Pino Loricato simbolo del parco e faggeti stupendi con cavalli liberi di correre nei prati fioritissimi.
Personalmente ringrazio tutti per la corretta partecipazione e condivisione delle varie situazioni, il gruppo si è dimostrato attivo anche nelle scelte delle varianti ai percorsi, ringrazio in particolare Renzo per l’impegno profuso nei contatti con gli albergatori e ristoratori che, come sempre del resto, ha portato ad avere i migliori posti per dormire e ottime cene, Ornella e Luigina che sono diventate le fotografe ufficiali, Chicco per aver messo a disposizione il furgone e Carlo per averlo guidato. Un benvenuto ai due nuovi entrati Stefana e Mario che si sono inseriti senza problemi come fossero semprestati con noi.
Salutissimi a tutti i folli simpatici CICLOENOGASTROCULTURISTI.

Cesare