Da Saronno lungo la ciclabile Ovest del Villoresi

Domenica 14 maggio.

Sette i partenti – quattro le gentili signore- alle 8,30 da Piazza Libertà di Saronno in direzione della ciclabile del Lura di Caronno. Innesto sulla ciclopedonale del Villoresi in Lainate, presso il complesso di Villa Litta (Villa Visconti Borromeo Litta). Breve sosta presso la bella dimora tardo cinquecentesca, il cui Parco storico si è aggiudicato il titolo di ‘Parco più bello d’Italia 2016’ per la categoria Parchi pubblici, e poi via lungo il Villoresi verso Nerviano, Parabiago, Busto Garolfo, Arconate (percorso completo sino alla Diga del Panperduto disponibile al sito Saltainsella.  Alcuni Km. dopo Castano Primo, al bivio di Nosate, svolta a sinistra, qualche centinaio di metri in discesa verso il Ticino, e poco dopo uno strappetto sulla destra ci porta nella tranquilla piazza San Carlo Borromeo e all’osteria la Briciola dove sostiamo. Nosate, posto su di un rilievo nei pressi del Ticino, è il più piccolo comune della Città Metropolitana di Milano e il più distante, circa 37 Km., dal centro del capoluogo. Breve visita alla cinquecentesca Chiesa Parrocchiale di San Guniforte e poi in discesa verso il Canale Industriale. Traversato il ponte presso Santa Maria in  BINDA, abbiamo risalito il Naviglio Leonardesco sul sentiero sterrato sino alla Centrale Elettrica di Tornavento. Il Naviglio Grande è diventato ora un piccolo fiume a corso naturale ricco tra l’altro di numerosi uccelli acquatici (aironi, gallinelle d’acqua, germani reali, ecc.). Avvistata anche una coppia di cigni con tre piccoli. Ritorno e sosta colazione al sacco presso la chiesetta di origini longobarde di Santa Maria in Binda, ricca di pregevoli affreschi.  Poi lungo l’ampia ciclabile asfaltata del Canale Industriale abbiamo raggiunto il Ponte di Oleggio e di lì l’imboccatura del Naviglio Grande che trae la propria acqua dal fiume Ticino tramite la Diga Paladella a Tornavento, ora dismessa. Abbiamo preso nota dell’etimologia di “a ufo”, poiché una lapide in marmo posta sullo storico edificio del “Regio Ufficiale Idraulico del Genio Civile” (speriamo che qualcuno non faccia sparire la scritta di primo ottocento) ci ricorda che i barconi che trasportavano il marmo di Candoglia per il Duomo di Milano, non pagavano il dazio (A.U.F., ovvero ad usum fabbriche).  Uno sguardo ancora al generoso fiume, il secondo d’Italia per volume d’acqua, che riesce a mantenere una notevole portata nonostante i canali Regina Elena, Villoresi, Industriale e Naviglio Grande gliene sottraggano molta, prima della risalita verso il Villoresi e la sua ciclabile. Di lì il ritorno verso Saronno a buona andatura, con percorso inverso a quello di andata. Una bella giornata sui pedali per oltre 90 Km. immersi tra natura e storia; curioso che la media sia stata di circa 17 km/h sia all’andata che al ritorno.

FC

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